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Terremoto sul Comune, presunti appalti pilotati. Sotto accusa il sindaco l’assessore Caputo e la consigliera Castriotta
15 novembre 2020

Ancora una volta il Comune di Molfetta e i suoi amministratori si trovano al centro di una indagine della magistratura (era già avvenuto con l’amministrazione di centrodestra di Antonio Azzollini per l’edilizia e il porto), per presunti appalti irregolari nelle opere pubbliche. Un blitz della Guardia di Finanza Barletta, con l’impiego di decine di uomini e due elicotteri, il 5 novembre scorso ha avviato la perquisizione di uffici comunali di lama Scotella, abitazioni e studi professionali il 5 novembre, destando grande impressione nella cittadinanza. L’indagine della Procura di Trani riguarderebbe principalmente i lavori di piazza Moro e il monitoraggio delle acque del nuovo vo porto commerciale e la messa in sicurezza dell’ex cementeria De Gennaro, ma si estenderebbe anche ad altri appalti. Gli uomini della Guardia di Finanza hanno eseguito 31 decreti di perquisizione e sequestro nei confronti del sindaco Tommaso Minervini, dell’assessore ai Lavori Pubblici Mariano Caputo, (poi dimessosi dalla giunta) e del consigliere comunale dell’opposizione di destra Anna Sara Castriotta (Forza Italia) e altre 21 persone tra dirigenti comunali, funzionari, professionisti, ingegneri, imprenditori. Nelle indagini sarebbero coinvolte anche 7 tra ditte e società (Tutti i nomi nella scheda allegata, pubblicata dalla “Gazzetta del Mezzogiorno”). Oggetto dell’indagine sarebbe la verifica di alcuni appalti per le opere pubbliche avvenuti, da luglio 2018 ad agosto 2020, per i quali sono stati sequestrati documenti e altre prove. I Pm della Procura della Repubblica di Trani che conducono le indagini sono il dott. Francesco Tosto e il dott. Francesco Aiello. Alle persone indagate sarebbero contestati, a vario titolo e secondo le rispettive responsabilità, i reati di corruzione, abuso d’ufficio, peculato, turbata libertà degli incanti e turbata libertà del procedimento di scelta del contraente, violazione delle norme sugli appalti. I militari hanno provveduto al sequestro di documenti, computer e cellulari ad alcuni funzionari comunali responsabili del procedimento negli appalti. Ma sembra che siamo ancora agli inizi, perché quella di oggi potrebbe essere solo la punta di un iceberg. Al sindaco Minervini – secondo le sue dichiarazioni – sarebbe contestato solo il reato di turbata libertà del procedimento di scelta del contraente, in concorso con altri indagati. «Sono sereno – ha commentato Minervini – e ho completa fiducia nell’operato della Magistratura. Da subito mi metto a disposizione degli inquirenti per fornire massima collaborazione confidando di chiarire la mia posizione e quella del Comune».

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