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Spettacolo e solidarietà, binomio vincente Musica di qualità per raccogliere fondi a favore della “Misericordia”
15 ottobre 2004

L'associazione di volontariato “Misericordia” ha tagliato il traguardo dei cinque ani di attività nella nostra città, con uno spettacolo di beneficenza per l'acquisto di un cardiodefillibratore, uno strumento vitale per il soccorso immediato nei soggetti colpiti da infarto. All'appello della responsabile Mina Gadaleta ha risposto l'associazione molfettese “Duemilanote” che gratuitamente ha organizzato la manifestazione svoltasi nella serata domenicale del 3 ottobre scorso, presso l'Anfiteatro di Ponente. “Un'anima per la vita” è stato il titolo. Più che uno slogan un concetto sintetizzato dalla scenografia creata da Carmela Candido: due impalcature di cantiere ai lati sormontate da stoffe colorate con a fianco dei manichini. Il messaggio era chiaro: la vita che non si colora di valori fa diventare le persone semplici manichini. A presentare lo spettacolo Luisa Moscato e Tommaso Amato. A dire il vero temevamo di assistere ad un'ennesima esibizione nostalgica e un po' patetica che di recente si è visto in città, invece siamo stati piacevolmente smentiti. Gli Exera con i veterani degli anni '70 Ciccio de Candia (chitarra e voce), Tanino Sancilio (basso), Gaetano Camporeale (batteria) e i giovani Massimo Montini (pianoforte), Leo Binetti (tastiere), Pino Mazzarano (chitarra), hanno spruzzato qualità da tutti i pori. Il pubblico sin dal primo brano, “Anima” (Ron), interpretato in due da Magda Gaudio e Gino Sciancalepore si è lasciato piacevolmente coinvolgere. Il gruppo ha eseguito con maestria pezzi storici degli anni '70, brani non banali come “Futura” (Dalla) e “Generale” (De Gregori), impreziositi dalle mani magiche di Pino Mazzarano, considerato tra i migliori, se non il migliore chitarrista del Sud. A dare un po' di respiro ai musicisti, ci ha pensato Felice de Trizio del gruppo teatrale “Il borgo vecchio”, che ha ironizzato sui doppi sensi delle note musicale e successivamente, prima ha recitato una poesia in vernacolo, per poi cantarla, con il pubblico che accompagnava il ritornello scritto su un apposito cartello. Molto apprezzata è stata l'incursione di Antonio Andriani, un ragazzo fan sfegatato di Renato Zero, che canta, si muove sul palco e tra il pubblico con una maestria accattivante che contagia il pubblico. E' riduttivo parlare di questo ragazzo come un sorta imitatore di Renato Zero, perché Antonio Andriani possiede una voce possente con la quale può fare di tutto. Infatti, Andriani ha improvvisato un fuori programma duettando con il pubblico prima “O sole mio” e poi un coinvolgente “Tu si na cosa grande” dell'indimenticabile Modugno. La ciliegina sulla torta la performance della cantante Magda Gaudio che accompagnata dalla sola chitarra di Pino Mazzarano, ha interpretato con suggestiva delicatezza, in un'atmosfera quasi intima, alcuni brani tra cui un originalissimo “Night and day” di Sinatra. Alla fine tutti gli artisti, che ricordiamo si sono esibiti a titolo gratuito, circondati dai volontari della “Misericordia” si sono congedati con la canzone “Il cielo” (Zero). Una degna chiusura per una serata che avrebbe meritato una cornice di pubblico più consistente. Infatti, l'Anfiteatro era solo mezzo pieno, forse per un'inefficace pubblicità dell'evento. Dopo aver assistito allo spettacolo ci sentiamo di lanciare una proposta o una provocazione. Perché non pensare ad uno spettacolo-evento unico, con le migliori espressioni artistiche della nostra città che sono tante e sparse in tutta Italia, che spesso con un certo rammarico trovano altrove le gratificazioni che meritano? Domenica 3 ottobre abbiamo avuto un assaggino. Questa cronaca ovviamente non vuol mettere in sordina gli obiettivi della manifestazione: raccolta fondi per l'acquisto di un cardiodefillibratore. I buoni intenzionati potranno rivolgersi all'associazione “Misericordia”, la cui sede ancora per poco si trova in via Adele Cairoli 59, per trasferirsi tra qualche mese nella nuova sede messa a disposizione dal Comune in via M. D'Azeglio, che l'associazione ristrutturerà a proprie spese. Francesco del Rosso
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