“Siamo stati abbandonati”
La parola ai residenti
“Il quartiere Catecombe sente ancora una volta di essere stato abbandonato a se stesso”. Corradina Marzocca, che al laboratorio di progettazione partecipata nel 1996 collaborò molto attivamente, raccoglie gli umori dei residenti vecchi e nuovi del quartiere e commenta: “Con quel progetto quest'area aveva ricominciato a vivere: qualcosa si muoveva e si poteva finalmente ben sperare nel futuro. Anche l'inizio dei lavori, a maggio, aveva lasciato intendere che quel progetto, dopo cinque anni, non sarebbe rimasto solo sulla carta”. Poi, l'interruzione dei lavori. Le proteste dei cittadini. Alcuni residenti denunciano da mesi lo stato di abbandono del quartiere, le precarie condizioni igieniche, il pericolo per la sicurezza degli appartamenti abitati a margine del cantiere (impalcature che faciliterebbero furti e accessi “poco desiderati”).
Raffaele Nappi, un altro residente, è tra chi da luglio più volte ha fatto presente all'Utc le condizioni di disagio vissute dal quartiere, dopo l'interruzione dei lavori. Racconta di aver lui stesso, in prima persona, contribuito a rimediare ai guasti prodotti da quel cantiere abbandonato. Per lui via Catecombe in questo stato è un'ennesima beffa ai danni dei cittadini. Che avevano creduto in una ripresa del quartiere, acquistando case, restaurando stabili, tornando a vivere un'area fino a dieci anni fa poco più che desolata.
E, ammette Nappi, la ripresa c'è stata: quattro anni fa, per la prima volta, un impianto di pubblica illuminazione, i cassonetti per la raccolta rifiuti.
Adesso c'è solo da sperare che quel “progetto di riqualificazione” riprenda il via. Il prima possibile.
Tiziana Ragno