Rifondazione e Comunisti italiani per una politica sociale contro la crisi economica
MOLFETTA - Rifondazione Comunista, Comunisti Italiani, Consumatori Uniti e Socialismo 2000: saranno questi i quattro partiti che comporranno la lista anticapitalista che si proporrà per le elezioni provinciali.
L'unione di quattro partiti solidamente fondati a sinistra e le soluzioni proposte alle conseguenze economiche delle politiche in atto costituiscono la “ricetta di uscita dalla crisi”, spiegata ieri nell'assemblea pubblica.
La crisi economica è la conseguenza di una serie di politiche improntate sulla formula “meno stato, più mercato”, secondo Beppe Zanna, nuovo segretario di Rifondazione. Perciò è necessario rispondere a questa congiuntura sfavorevole con un intervento dello stato teso alla riconversione ecologica dell'economia, con l'aumento dei salari e col miglioramento dello stato sociale.
Il riferimento comunista e anticapitalista resta ormai esclusivo dell'indirizzo politico di questa coalizione. Sinistra e Libertà ha rigettato tale posizione, mentre il PD continua ad agire ambiguamente e a puntare alla cancellazione della sinistra radicale dal quadro istituzionale. Il referendum votato anche dal PD, che dà diritto a chi ha ottenuto il 25% dei voti di avere il 55% dei seggi in Parlamento, mette a rischio persino la tenuta democratica del Paese.
Allora la proposta politica della lista per le elezioni provinciali è impersonata da Antonello Zaza per il collegio di Levante e da Vincenzo Mongelli per il collegio di Ponente. La riproposizione del primo candidato, già assessore provinciale alla socialità, conferma l'impegno politico che in questi anni ha permesso la risoluzione di annosi problemi a Molfetta, come la questione dell'Apicella, la riapertura del Pulo, la ristrutturazione di molti edifici scolastici.
Il progetto politico della lista permette, secondo Gianni Porta, di abbandonare la linea di difesa delle scorse campagne elettorali. E' importante presentarsi come “coloro che agiscono”, far capire che l'antipolitica non paga e che il consenso va ottenuto attraverso un'azione sociale che si sviluppi nel tempo, con costanza.
Ed è proprio l'importanza dell'azione sociale rispetto all'appiattimento sulle istituzione che emerge dagli interventi, nel corso del dibattito. Solo in questo modo, come affermato da Antonello Zaza e Vincenzo Mongelli, è possibile ricostruire un clima di fiducia e offrire un contributo concreto al miglioramento delle condizioni di vita della persone.
Il tutto con la coscienza di dover trarre le proprie posizioni dalle condizioni della gente, con l'impegno di dover assumere delle responsabilità di fronte ad essa, di stabilire un fronte solidale per contrastare la crisi del lavoro e della vita sociale.
Autore: Giacomo Pisani