Rifiuti: sanzioni a Molfetta per chi abbandona e a chi differenzia male, ma la città resta sempre sporca
MOLFETTA – La città resta sporca anche perché l’Asm non riesce a far fronte ad una situazione di degrado sempre più evidente, malgrado le sanzioni.
A “Quindici” giungono numerose segnalazioni e foto della città pattumiera, certamente colpa di cittadini zozzoni, ma anche dell’Asm che ha comunque l’obbligo di pulire, soprattutto per i cittadini disciplinati che pagano le tasse. Ma restano zone dove non si riesce ad operare con la spazzatrice e spesso la strada resta sporca, anche a causa della mancanza di asfalto e delle buche che l’assessore ai lavori pubblici Piergiovanni non riesce a far chiudere (“Quindici” ha documentato anche fotograficamente la situazione), col rischio anche di incidenti ai cittadini e dei conseguenti contenziosi perdenti per il Comune, con spreco di denaro pubblico.
Ma Molfetta è questa e forse gli amministratori, chiusi nel palazzo, non vedono la situazione e continuano a ignorare le proteste dei cittadini. Il “ciambotto” delle liste civiche si ricorda della gente solo quando arrivano le elezioni. Ma la stampa ha il dovere di denunciare le insufficienze amministrative anche a nome dell’opinione pubblica.
Ma veniamo alle sanzioni propagandate dal sindaco per far fronte con la propaganda alle carenze amministrative: «sono 33 le sanzioni comminate e ulteriori 54 i verbali contestati dalla Polizia locale, durante l’espletamento del servizio in borghese, nei confronti di persone, colte in flagranza, mentre conferivano rifiuti e sacchetti di spazzatura per strada o nei cestini pubblici gettacarte (quattro persone sono state denunciate per false generalità) oltre 50 i verbali contestati durante l’attività congiunta con gli operatori dell’A.S.M. per l’ispezione dei mastelli.
Primo bilancio per la Polizia Locale al termine di un periodo di attività che li ha visti impegnati su più fronti.
«La lotta all'abbandono dei rifiuti segna in questi giorni il successo dell'azione della Polizia Locale che – sottolinea l’assessore alla polizia locale e all’ambiente, Caterina Roselli - con il prezioso ausilio delle telecamere e con il servizio in borghese ha individuato persone intente ad abbandonare i rifiuti.
Tuttavia – continua - abbiamo riscontrato che, ancora oggi, in tanti diffenziano male anche perché utilizzano i mastelli dell’indifferenziato per metterci di tutto. Ma non è così. Nell’indifferenziato non può e non deve essere smaltita la plastica, il vetro, il legno, l’umido e comunque tutto ciò che può essere differenziato. Di conseguenza, al di là della verifica, a campione del contenuto dei mastelli dell’indifferenziato, saranno controllati anche coloro che non conferiscono mai indifferenziato. Questo inasprrimento è dovuto al fatto che se la differenziata non viene fatta bene scendono le percentuali di differenziata e Molfetta è a rischio ecotassa.
Mi congratulo con il Comandante, le donne e gli uomini della Polizia Locale per la puntuale ed efficace azione di prevenzione e repressione verso questa odiosa inosservanza delle norme ambientali, servizio di azione di prevenzione che negli ultimi due mesi è stato intensificato, diventando insieme alle non meno importanti attività svolte quotidianamente una delle priorità del corpo. Ringrazio la presidente dell’ASM che, insieme ai suoi Operatori, sono a supporto in questa attività per la proficua e preziosa collaborazione».
Nei mesi di luglio e di agosto sono state contestate anche 43 sanzioni dagli agenti in borghese impegnati nel contrasto dell’uso di cellulari alla guida considerato tra le maggiori cause di incidenti dopo l’eccesso di velocità.
A questi vanno aggiunti anche altri 50 verbali riferiti sempre all’uso improprio dei cellulari ma contestati da personale in divisa.
«E’ un fenomeno, quest’ultimo, che stiamo cercando di arginare in tutti i modi – spiega il Comandante Aloia - anche perchè il nuovo Codice della Strada inasprirà ulteriormente i contravventori che saranno puniti con sanzioni che arriveranno a 1.600 euro prevedendo anche sanzioni accessorie come il ritiro della patente».
Fin qui la propaganda, la realtà, come detto, è ben diversa.
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