Questa sera alla libreria “Il Ghigno” di Molfetta presentazione del libro “La Rivincita”
MOLFETTA – Questa sera alle ore 20 nella Galleria patrioti molfettesi, antistante libreria “il Ghigno” di Molfetta, presentazione del libro di Michele Santeramo “La rivincita” ed. Baldini & Castoldi.
L’evento è in programma, con ingresso libero fino ad esaurimento dei posti. La manifestazione rientra nel programma dell’estate molfettese.
Il romanzo "La rivincita" è ambientato tra le murge pugliesi bruciate dal sole e battute dal vento, dove due fratelli diventano involontari protagonisti di un incubo. A Vincenzo espropriano parte della terra per consentire il passaggio della ferrovia mentre Sabino, il fratello, lo rovina finanziariamente........“POI ARRIVA UN GIORNO IN CUI CAMBIA TUTTO….”
Michele Santeramo ha da poco pubblicato un romanzo. Ha appena vinto il premio Hystrio per la drammaturgia. Ha debuttato di recente con un nuovo testo teatrale in un festival importante come Primavera dei Teatri: non c’è dubbio che Michele Santeramo sia, per tanti versi, uno degli autori italiani di maggiore spicco del momento, e con pieno merito: ha un’innata capacità di catturare l’attenzione dello spettatore con delle storie di forte presa, riesce a rispecchiare degli stati d’animo, degli umori di oggi senza piegarsi alla facile attualità. Da attore, quale egli stesso è, ha inoltre saputo mettere a punto un linguaggio scarno, basato su dialoghi svelti e incalzanti, su scambi di battute dal ritmo serrato, sempre a metà fra il sorriso e il graffio, perfettamente adatti a essere usati in palcoscenico.
Piuttosto che un autore contemporaneo, preferisco definirmi autore vivo. - racconta Santeramo - Le mie storie raccontano spesso persone legate strettamente al territorio in cui vivono. Altro elemento sempre riscontrabile in ciò che fin ad ora ho scritto è la presenza del sud. Non intendo il sud come un concetto geografico: il sud di cui parlo è sociale, è un meridione a cui appartengono le persone, che siano di Vienna o di Tunisi, un sud che è fatto di storie subìte, di persone che hanno pochi strumenti, e che tuttavia rivendicano il loro diritto a vivere.