Presunto voto di scambio avviso di conclusione delle indagini per l'assessore allo sport Spadavecchia
Fissata anche l'udienza preliminare, il 10 gennaio, per esaminare la richiesta di rinvio a giudizio per il consigliere comunale Pino Amato e altre 8 persone. Avviso di conclusione delle indagini anche per Cristoforo Brattoli per il presunto “attentato contro i diritti del cittadino” nei confronti del candidato sindaco dell'epoca, Lillino Di Gioia
Il Pm del Tribunale di Trani Giuseppe Maralfa ha depositato l'avviso di conclusione delle indagini relative all'assessore allo sport del Comune di Molfetta, Vincenzo Spadavecchia per l'ipotesi di voto di scambio. Secondo l'accusa, Spadavecchia, candidato nell'Udc ed eletto con 592 preferenze, nei giorni precedenti le elezioni amministrative del maggio 2006 avrebbe «dato o offerto ad elettori, allo stato non identificati, buoni per il ritiro di 10 euro di gasolio, anche sotto il pretesto di rimborso spese e servizi elettorali». Ora Spadavecchia potrà presentare nuovi documenti a sua difesa, chiedere sia di essere interrogato sia un supplemento di indagini. Solo dopo queste formalità, il Pm deciderà se chiedere il rinvio a giudizio per l'indagato. Intanto, dopo la richiesta di rinvio a giudizio per il presunto responsabile anch'egli di voto di scambio e altri reati, del consigliere comunale Pino Amato, eletto con quasi mille voti nella lista civica dei Popolari per Molfetta, poi passato all'Italia di Mezzo di Follini e recentemente approdato in Alleanza Nazionale, con tutto lo strascico polemico che ne è seguito (abbandono del partito da parte di assessori, consiglieri comunali e dirigenti delle municipalizzate) è stata fissata la data del 10 gennaio 2008 per l'udienza preliminare. Nella stessa udienza saranno discusse le imputazioni del dirigente comunale dell'ufficio commercio Vincenzo De Michele, dell'ex comandante facente funzione della Polizia urbana Vincenzo Zaza, del maresciallo dei vigili urbani Pasquale Mezzina, dell'agente Gianfranco Michele Piccolantonio, del legale rappresentante della “Securpol srl” Giovanna Anna Guido, dell'esponente di Forza Italia Girolamo Antonio Scardigno, di Gaetano Brattoli e Vito Pazienza. I reati contestati a vario titolo, a seconda delle rispettive presunte responsabilità, diverse caso per caso, riguardano presunta concussione, tentata concussione, corruzione per atto contrario ai doveri di ufficio, abuso d'ufficio, tentato abuso di ufficio, falso materiale, falso ideologico, truffa, violenza privata, soppressione di atti veri, oltre al voto di scambio. Infine, è stato notificato l'avviso di conclusione delle indagini anche a Cristoforo Brattoli, già condannato per l'assassinio del sindaco Gianni Carnicella il 7 luglio del 1992, con l'accusa di tentativo di «attentato contro i diritti politici del cittadino» per presunte minacce nei confronti del candidato sindaco di centrosinistra Pasquale (Lillino) Di Gioia, al quale lo stesso Brattoli avrebbe tentato di impedire la candidatura. Anche per Brattoli valgono gli stessi diritti di difesa citati per Spadavecchia. Ricordiamo che tutti i provvedimenti presi dalla magistratura nei confronti degli indagati non significano accertamento della loro colpevolezza, ma solo garanzie a loro tutela per potersi difendere in giudizio in merito a presunte responsabilità dalle quali, in sede di udienza preliminare, potrebbero anche essere prosciolti.