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Presentata la Mostra "Ettore Fieramosca: la fortuna di un romanzo nella pittura e nell'editoria dell'800"
10 giugno 2003

BARLETTA – 10.6.2003 Presentata dal sindaco di Barletta, Francesco Salerno, dal direttore del Parco Letterario Dario Longo e dalla curatrice Emanuela Angiuli, l'importante Mostra che sarà inaugurata giovedì 12 giugno, alle ore 11, nelle cinquecentesche sale del Castello di Barletta. Quello di D'Azeglio fu già un successo preannunciato durante la breve mostra, tenutasi a Milano nel 1831, e intitolata "La Disfida di Barletta", nella quale D'Azeglio pittore inaugurava un filone nuovo di rappresentazione paesaggistica, in cui si collocava un episodio della storia italiana, esempio del valore paleo-patriottico, che circolava nella società romantica. E dalle mani di quel giovane pittore, che aveva sposato la figlia di Manzoni, e si era ben presto inserito nella Atene italiana, Milano, nasce il libro "Ettore Fieramosca", che fu subito un grande successo, da Messina a Milano, un romanzo alla moda, anche perché mai censurato- come precisa la dott.ssa Angiuli. Nel 1833 la prima edizione del romanzo storico e d'invenzione, con l'impronta gotica dell'inventore del romanzo storico, Walter Scott, diventa un grande successo popolare, pubblicato anche in italiano e francese, in Francia con i disegni dell'autore stesso. Tipico esempio di come la scrittura diventa arte tramite un gioco di immagini come fonte d'ispirazione. Quell'arte è divenuta oggi l'obiettivo principale per festeggiare il Cinquecentenario dell'evento della Disfida, attraverso questa Mostra che snoderà in un percorso di sei sale tematiche. Nella prima, saranno esposti quadri del Minardi, provenienti da Faenza e Forlì. Nella seconda, saranno presentati i dipinti della battaglia del Nanin, da Verona, e del Caroselli, da Genazzano. L'Appiani e il Palizzi, con la sua opera "Ettore precipita dalla rupe del Gargano", saranno i protagonisti della terza sala. Più allegro, invece, il tema della quarta sala: "il ballo". Saranno infatti presentate opere provenienti da Torino e Napoli, la serie completa dei costumi disegnati da Cerrone nel 1837 per il ballo intitolato "Ettore Fieramosca", i costumi realizzati da Del Cuomo per l'opera lirica "Ettore Fieramosca", scritta da Nicola de Giosa. La musica in chiave patriottarda sarà infatti presente dal 1837 al 1850 in tutti i teatri che porteranno in scena opere liriche intitolate "Ettore Fieramosca". La culla delle edizioni rare del romanzo e del busto di D'Azeglio, fornito dal centro italo- tedesco, che conduce studi sull'autore, sarà la quinta sala, alla quale ne seguirà un'altra intitolata "della tenda": il locale custodirà un'opera straordinaria di Nicola Sanesi, conservata a Palazzo Pitti (Sala della Meridiana), di Firenze, che dopo l'unità d'Italia divenne per breve periodo sede del governo. Inoltre ci saranno dipinti dei pittori De Napoli da Terlizzi e del barlettano Giambattista Calò. Completeranno la mostra, le marionette di Ettore e Ginevra della Collezione Taccardi. Una lettura, questa, di tutto il filone della storia della prima metà dell'800, partendo dal successo di d'Azeglio, che nasce dall'arte, si traduce in scrittura e ritorna all'arte.
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