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Più qualità della vita a misura di bambini Il presidente del Senato, Mancino, a Molfetta al III Forum internazionale verso città amiche delle bambine e dei bambini
15 novembre 1999

Molfetta, teatro Odeon. Primo pomeriggio di giovedì 4 novembre. Fuori, nella strada, l’atmosfera non è quella di tutti i giorni: strade bloccate dalle moto di indaffarati vigili urbani; radiotrasmittenti che gracchiano di continuo; auto e camionette di polizia e carabinieri in bella vista. Finanche - in lontananza - l’inconfondibile rumore di un elicottero. Roba da tv. “Sta arrivando”, mormora qualcuno. Ed ecco l’impressionante cordata di auto blu -guidata dalle moto lampeggianti delle forze dell’ordine - con tanto di scorta al seguito: è la seconda carica dello Stato, il presidente del Senato, Nicola Mancino. Siamo alla giornata inaugurale del “III Forum internazionale verso città amiche delle bambine e dei bambini”. I corridoi dell’Odeon sono investiti dal viavai di gente comune, funzionari vari, giornalisti, hostess e da un frullato di lingue straniere. In sala, la prima fila è occupata dalle autorità: dal vescovo ai vari ufficiali in divisa, passando per l’immancabile compagine di politici locali. E poi tante scolaresche, studenti, tutti contornati da altri giornalisti, telecamere e poliziotti in borghese. Qualcuno, dopo aver litigato con l’auricolare del servizio interpreti, finge di capire l’inglese. Sul palco, oltre a Mancino, il sindaco Guglielmo Minervini; la direttrice dell’Unicef, Mehr Khan; il presidente del Comitato Italiano per l’Unicef, Giovanni Micali; il sottosegretario all’Ambiente, Valerio Calzolaio; il presidente della Provincia, Marcello Vernola; un rappresentante del ministero degli Affari Esteri e la nostra “sindaca dei bambini”. Sono passati soltanto pochi mesi dal riconoscimento di “Città sostenibile delle bambine e dei bambini” che Molfetta - unica città del Sud fra le quindici insignite del premio - ha ricevuto nell’ambito di un progetto del ministero dell’Ambiente. Questo forum - dal titolo “A dieci anni dalla Convenzione Onu / Le città: un diritto per l’Infanzia”- si colloca come un naturale proseguo di quel riconoscimento, sulla scia di uno stesso filo conduttore: una città a misura di bambino. Nella tre giorni molfettese (dal 4 al 6 novembre), la nostra città si è vestita a capitale del “pianeta bambini”. L’ombelico di un mondo a misura dei più piccoli. E già, perché l’iniziativa del forum - promossa dall’Unicef - ha rappresentato un incontro e uno scambio di esperienze, di politiche, di programmi fra le diverse realtà amministrative, non soltanto nazionali ma anche di altri Paesi. Al centro di tutto, ci sono stati i diritti e i bisogni dell’infanzia come punti di partenza per il miglioramento della qualità della vita nelle città. Un’occasione, inoltre, per presentare e promuovere progetti tesi a sviluppare una mentalità sempre affacciata ai disagi delle generazioni future. Il forum - alla sua terza edizione dopo quelle precedenti di Napoli (1997) e Torino (1998) - si è articolato in tre convegni dedicati alle forme di partecipazione dei bambini alla vita delle comunità locali; al tema dell’emarginazione dell’infanzia dalla vita sociale; a quello dell’accoglienza e della solidarietà nei confronti dei bambini immigrati. “Ci sono tanti bambini di altri paesi, quali l’ex-Jugoslavia o la Cecenia - ha commentato Nicola Mancino ricordando il “travaglio” dei profughi - che chiedono atti di generosità; non sarà possibile, in futuro, parlare di ‘numero chiuso’ perché abbiamo forti doveri di solidarietà nei loro confronti”. Ha poi sottolineato l’importanza delle istituzioni, nazionali e internazionali, negli interventi a sostegno dell’infanzia. “Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite - ha proseguito - è ormai un organo inadeguato per governare i sempre più frequenti conflitti regionali”. Non sono mancati momenti di concreto confronto di idee ed esperienze fra le varie amministrazioni comunali. Nella villa comunale, gli stand allestiti per ognuna delle quindici “città sostenibili delle bambine e dei bambini”, sono serviti alla presentazione dei vari progetti diventando punto di incontro delle diverse delegazioni provenienti da tutta Italia. Ma ancora una volta, i veri protagonisti di queste tre giornate sono stati loro: i bambini. Parallelamente ai convegni, infatti, si sono tenute - per le strade della città e nelle scuole - manifestazioni ludiche, sportive e teatrali curate dal Csi, Csain, Teatrermitage, Arciragazzi e altre associazioni locali. Qui, erano loro ad avere la parola. E il sorriso sulle labbra. Cosimo de Gioia
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