Piazza Cappuccini e una data sbagliata
Carissimo Direttore,
sono un lettore occasionale del Vostro stimato giornale “Quindici Giorni”, non perché non mi sia gradito, ma a causa del mio lavoro la mia presenza nella nostra meravigliosa Molfetta è molto limitata.
Amo la mia città come tanti altri miei concittadini che per motivi di lavoro o per altre esigenze sono costretti a vivere fuori, e forse per questo che sento di amarla forse più di molti altri che ci vivono quotidianamente e che a volte non la rispettano o la degradano con le loro costumanze o comportamenti particolari.
Tuttavia non è per questo che Le ho voluto scrivere ma per puntualizzare qualcosa che mi ha colpito leggendo la Vostra rivista del 15 ottobre 2003 - N. 10.
Mi riferisco all'articolo relativo al previsto cambiamento estetico di alcune importanti Piazze di Molfetta, ebbene, nelle pagine n.14 e n.15 c'è una bella foto dell'attuale Piazza Margherita di Savoia (Cappuccini) e in basso sulla sinistra vi è riportata un'altra foto d'epoca della medesima Piazza.
La dicitura accanto ad essa dice testualmente “Piazza Cappuccini a sinistra in una foto dell'800”.
Nella pubblicazione di Michele Sancilio (tra l'altro mio carissimo amico che saluto!) dal titolo “Breve Compendio storico sui Conventi dei Minori Cappuccini in Molfetta” troviamo a pagina 35 una foto di Piazza Cappuccini in cui si sta celebrando la cerimonia della “Benedizione degli animali”.
In questa foto si può osservare il monumento con la statua ancora coperta dell'abate Vito Fornai in attesa dell'inaugurazione che avvenne, appunto, nel 1913 come testimonia un'epigrafe situata sullo stesso monumento.
Perciò, carissimo Direttore, Le faccio osservare che quella foto pubblicata sul Vostro giornale non può risalire all'800 perché prima del 1913 non esisteva nulla nell'importante Piazza in questione, ad eccezione della chiesa con l'annesso convento dei Frati Cappuccini e qualche edificio d'epoca.
Sperando di trovarci in sintonia nel bene di tutti i cittadini molfettesi e dei tanti giovani lettori della Vostra buona e sana rivista, colgo l'occasione per augurarLe un buon lavoro e tanta fortuna per il futuro.
Cordiali saluti.
Nicola de Gennaro
La ringraziamo per la precisazione: in questo mestiere che si fa sempre in fretta, l'errore è sempre in agguato. In realtà, volevamo scrivere 900, ma l'8 è stato più veloce sulla tastiera.