Peschereccio Francesco Padre, la città ricorda il sacrificio dei marittimi scomparsi. Verità nascosta da 20 anni
MOLFETTA - Come un'onda. Nasce silenziosa poi cresce e insieme ad altre onde silenziose diventa mare. Così per la tragedia del peschereccio Francesco Padre. Venti anni, venti lunghi anni perché a voci silenziose di famiglie straziate si unissero, come in un coro, voci, sempre più numerose, di coloro che non ci stanno, che non hanno mai creduto e che chiedono l'ufficializzazione di quella verità che è a tutti è stata sempre nota: il Francesco Padre affondò a causa di manovre militari in atto nelle acque del Montenegro ove imperversava la guerra.
La Chiesa Madonna della Rosa gremita nella serata di commemorazione a vent'anni dalla tragedia, la notte tra il 3 ed il 4 novembre 1994, ha fatto sentire l'abbraccio della città alle famiglie di Giovanni, Luigi, Saverio, Francesco e Mario morti insieme al loro cane Leone durante l'esercizio di un onesto lavoro e non, come da conclusioni della prima inchiesta giudiziaria, per colpa dello stesso equipaggio che trasportava esplosivo per contrabbandarlo.
La serata ha visto la partecipazione di tutti coloro che hanno avuto un ruolo nell'inchiesta successiva che ha permesso di riaprire il caso: lo scrittore Gianni Lannes, l'avvocato Nicky Persico, l'ammiraglio Salvatore Giuffrè, il magistrato Nicola Magrone, il comandante del reparto operativo palombari Gianni Modugno con il subacqueo Angelo Nitti, Maria Pansini, figlia di Giovanni e portavoce del comitato "Francesco Padre verità e giustizia" (nella foto: Lannes, Pansini, Natalicchio, Persico, Gioffrè, Modugno, Magrone, Samarelli).
La vicinanza della città è stata espressa anche dalle parole del sindaco Paola Natalicchio. Durante la serata è stato proiettato il cortometraggio "Francesco Padre" con la regia di Donatella Altieri, che ha voluto privare la tragedia della inevitabile cappa di dolore alla quale viene associata, immaginando lo scorrere della vita gioiosa e operosa, all'interno del Francesco Padre, di cinque padri di famiglia e del loro cane, una vita semplice, come l'ufficialità di una verità da sempre nota e non ancora pronunciata.
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