Pesca, tutela delle risorse ittiche garanzia per lo sviluppo
Anche la marineria molfettese alla conferenza provinciale
Confusioni di ruoli e competenze nella selva legislativa, fermo biologico inappropriato, caro gasolio e difficoltà di commercializzazione, sono solo alcuni dei principali problemi evidenziati in occasione dell’iniziativa svoltasi a Bari, presso il centro Enel Fiera del Levante, il 3-4 novembre a cura dell’assessorato alle risorse del Mare della Provincia di Bari, a cui hanno partecipato esponenti del mondo politico nazionale e regionale, associazioni di categoria e tecnici del settore coordinati dall’assessore al ramo dott. Rodolfo Vaccarelli.
La marineria molfettese è stata rappresentata dal vice presidente nazionale della Federpesca Biagio De Candia e dal coordinatore delle Marinerie pugliesi Cosimo Farinola, i quali hanno relazionato sui temi specifici relativi al futuro per le imprese da pesca nello scenario della globalizzazione dei mercati e alle risorse ittiche della Puglia.
Il consigliere provinciale dott. Giambattista Mastropierro, componente della Commissione agricoltura e pesca, ha tracciato il parallelismo delle problematiche evidenziate con quelle che attanagliano l’agricoltura e l’agroindustria. In particolare, la scarsa capacità di penetrazione commerciale, intimamente legata alla non competitività delle nostre pregiate produzioni rispetto a quelle di importazioni, evidenzia in entrambi i settori una soluzione di continuità nell’ambito dei collegamenti dell’intera filiera. Il dott. Mastropierro ha concluso il suo intervento annunciando l’impegno di promuovere un’audizione in sede di commissione del coordinamento delle marinerie, al fine di informare adeguatamente le forze politiche delle problematiche del settore, per poi redigere un appropriato ordine del giorno da licenziare in Consiglio provinciale, per proporre un documento di indirizzo politico per meglio coordinare gli interventi, in relazione alle priorità acquisite dai soggetti rappresentanti l’intera filiera del settore.
Il coordinatore regionale dei “Democratici”, prof. Guglielmo Minervini, è intervenuto facendo seguito a precedenti azioni avviate nei confronti della Regione e della Provincia in qualità di sindaco della città. In particolare, dall’analisi degli studi di settore, emerge che la provincia di Bari è caratterizzata da un abbondante numero di porti dislocati lungo tutti i comuni rivieraschi, ben 11. Di questi, quello di Molfetta è il più importante, dato che rappresenta da solo il 50% della flotta e dell’economia legata alla pesca. Appare evidente inoltre una disorganica distribuzione degli stessi, in ordine alla specificità delle funzioni a cui gli stessi devono assolvere. Per quanto le competenze siano principalmente della Regione, il prof. Minervini ha auspicato un intervento politico atto a definire un programma di classificazione dei porti legato alla tradizione e alla vocazione dei territori sottesi ai bacini portuali, al fine di definire un sistema portuale capace di assecondare le notevoli potenzialità della bilancia degli scambi economici nell’area dell’Adriatico e del Mediterraneo. In riferimento al porto di Molfetta, di competenza regionale, Guglielmo Minervini, ha segnalato l’inderogabile necessità del banchinaggio del nuovo molo mercantile per il traffico di cabotaggio che rappresenterebbe un sistema intermodale di sviluppo per una vasta area di comuni interni.
Molfetta quindi si presenta come punto di riferimento per l’intera marineria provinciale per divenire uno dei nodi nevralgici delle nuove reti di sviluppo per le relazioni economiche mediterranee.
c.d.g.