Paola Natalicchio: abbiamo pagato le divisioni interne
Credo che vada riconosciuto a Gianni Porta un risultato personale straordinario. Mille voti di preferenze disgiunte raccontano che Gianni ha saputo essere non solo il candidato della nostra coalizione ma ha convinto anche coloro i quali non hanno scommesso sulla sinistra. Sono contenta, quindi, per Gianni che, dopo tanti anni di impegno, ottiene una soddisfazione personale importante, ha dichiarato a Quindici l’ex sindaco Paola Natalicchio ma, nel commentare i risultati delle urne, non nasconde la delusione. «Non andiamo oltre questo perché, a fronte della soddisfazione personale di Gianni, sicuramente il risultato delle liste della nostra coalizione è un risultato complicato. Una coalizione che mette insieme 4.200 voti è una coalizione che fallisce il suo obiettivo. Noi speravamo in un risultato di almeno 6.000 voti, ne raggiungiamo 4.200 con il candidato Sindaco che si attesta sui 5.300: non è quello che ci aspettavamo e dobbiamo essere seri e sinceri quando leggiamo i risultati». Prosegue con una lucida analisi: «Evidentemente abbiamo pagato la divisione interna e l’abbiamo pagata tutti. È molto triste non essere sicuri di entrare in Consiglio comunale, è molto triste essere quasi sicuri che Bepi Maralfa, una grande risorsa del civismo autentico di questa città, non ce la farà. Penso anche che Sinistra Italiana abbia retto, che 4,31% sia un risultato importante e che il risultato di Rifondazione (6,23% - ndr) sia stato sicuramente favorito dalla candidatura a sindaco di Gianni. La rappresentanza che avranno nel Consiglio comunale è un po’ sproporzionata e sapere che Rifondazione avrà un suo gruppo consigliare, noi no mentre DeP scompare dalle Istituzioni, deve far fare a tutti noi una riflessione e un po’ di autocritica. Una lista che, come DeP, prende 800 voti forse deve fare autocritica. Non sarebbe stato meglio fare una lista unica, come volevamo fare?» A proposito dei risultati della lista dell’ex vicesindaco Maralfa, Paola Natalicchio aggiunge: «I 1.500 suoi elettori sono un pezzo importante di questa comunità. Dico, quindi, a Bepi che può contare da subito sulla mia collaborazione e sul rilancio di una nuova progettualità con Sinistra Italiana, invito Area Pubblica a contare su sinistra Italiana come interlocutore e come partito, come spazio politico ‘‘amico’’. «L’unità della sinistra – prosegue – è un fattore indispensabile per i cittadini di Molfetta. Siamo stati penalizzati dalla nostra incapacità di presentarci uniti alle elezioni. I cittadini di Molfetta hanno preferito progetti più coesi, quello di Isa De Bari, un progetto di destra azzolliniana classico, e quello trasformista di Tommaso Minervini. Li chiamano progetti ma è un ritorno al Medioevo». Per quanto riguarda il ballottaggio afferma: «Personalmente mi rimetto alla riflessione che Gianni Porta vorrà fare sul ballottaggio, mi rimetto alla sua decisione. Lui è il nostro ‘‘capitano’’, io sono un’umile giocatrice della ‘‘fascia laterale’’; questo mi è stato chiesto e io l’ho fatto umilmente. I risultati sono questi e li rispettiamo». «La città ha penalizzato un centrosinistra che non ha saputo presentarsi unito, spero solo che Molfetta abbia capito perché mi sono dimessa nel maggio del 2016: se non c’è una squadra unita non c’è alcun salvatore (o salvatrice) della patria. Ricomincio, spero, dal Consiglio Comunale e mi metto a disposizione della comunità di Sinistra Italiana ma di una comunità larga, quindi anche degli elettori di Area Pubblica, degli elettori del popolo progressista moderato di questa città. Mi metto a disposizione di tutta quella Molfetta che crede ancora nella necessità di un polo dell’alternativa in città».
Autore: Isabella de Pinto