Ostello dell'accoglienza, Molfetta dà il suo caloroso benvenuto agli ambulanti ed ai migranti arrivati per i giorni della festa patronale
MOLFETTA - Accoglienza, rispetto, tutti temi caldissimi in questo 2015 all’insegna del difficile problema degli sbarchi in Italia ma in generale in tutt’Europa da parte di immigrati che pur di fuggire dalla guerra, dai soprusi nei loro Paesi, pagano cifre altissime per poi subire violenza in tutte le forme, durante i cosiddetti viaggi della speranza, finiti spesso in tragedia. È difficile non sentire rabbia guardando le immagini in tv e sui giornali di persone, di bambini che per colpa di una sola onda abbattutasi sulle loro imbarcazioni precarie, hanno visto sfumare all’improvviso i loro sogni.
Molfetta nel suo piccolo, ha deciso di non rimanere zitta ed inerme davanti a questa situazione e per il terzo anno consecutivo, accoglie con tutta la serenità e l’amore possibile gli ambulanti ed i migrati che per giorni vivranno insieme a noi in città con le loro bancarelle, presso il porto, per la festa patronale. Lo fa dando loro la possibilità di passare la notte all’interno dell’ostello dell’accoglienza, perché “A Molfetta nessuno è straniero”.
Ed è proprio una delle piccole vittime degli sbarchi, Alyan Kurdi, il bambino ritrovato senza vita sulla spiaggia che ha fatto emozionare il mondo intero, a dare il nome a quest’ostello inaugurato dal sindaco Paola Natalicchio, dagli assessori al Bilancio Angela Amato ed alla cultura Betta Mongelli.
Il sindaco ha sottolineato che l’iniziativa è nata nel 2013 da un’idea dell’assessore Amato e vuole essere un segnale interculturale ed intereligioso, un messaggio forte. È fondamentale in questi casi un profondo dialogo, anche religioso, continua Natalicchio, eliminando le parole “diverso”, “straniero”, andando contro il razzismo, andando contro l’idiozia “alla Salvini”. L’ostello è costato un po’ di più confronto a quello dello scorso anno perché più confortevole, simile a quelli costruiti a Milano, nella stazione centrale per accogliere i migranti, su idea del sindaco Pisapia.
Il messaggio ed il benvenuto sono stati rafforzati dalla presenza di Mons. Giovanni Ricchiuti, vescovo di Altamura-Gravina-Acquaviva delle Fonti (nella foto con il sindaco Natalicchio) che ha sottolineato come questa iniziativa segua la scia del pensiero e del rispetto verso ogni essere umano mostrato da Papa Francesco e da uno dei vescovi più amati a Molfetta, Don Tonino Bello. Inoltre Ricchiuti ha colto quest’occasione per ricordare che il 31 dicembre 2015, tornerà a svolgersi a Molfetta la marcia della Pace (l’ultima volta si svolse nel 1992).
Tornando all’ostello, questo è una struttura completamente gratuita, attrezzata con servizi in cui poter passare la notte ed utilizzare bagni e docce, per evitare forme di accampamento di fortuna in strada che non saranno ammesse. Le zone di riposo ed i bagni sono divisi tra uomini e donne con bambini. Le neomamme avranno a disposizione uno spazio apposito attrezzato per i neonati, mentre per i bambini più grandi è stata creata un’area apposita nei pressi del Duomo in cui potranno giocare in tutta sicurezza, grazie all’aiuto di volontari, durante le ore di lavoro dei propri genitori.
Essenziale per la buona riuscita dell’iniziativa è l’impegno dei volontari dell’Agesci, Cngei, Amnesty, Emergency, Comitando, Azione Cattolica, Croce Rossa, Fidapa, Consulta femminile, Unesco, Salesiani, Auser.
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