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Ospedale di I livello, Emiliano si impegna a realizzarlo. L'incontro a Ruvo dei cittadini di Molfetta, Terlizzi e Corato
14 ottobre 2016
MOLFETTA
- People have the power, per parafrasare una famosissima canzone di Patti Smith, colonna sonora dei più bei momenti di cittadinanza attiva e chi è ancora scettico, chi crede che nulla può sovvertire un destino già segnato, deve ricredersi. Il sogno, per i cittadini di Molfetta, Ruvo, Corato e Terlizzi era rappresentato dalla speranza che il piano di riordino ospedaliero fosse rivisto e le richieste delle cittadinanza, accolte. Così è stato!
Il progetto proposto dal dott.
Felice Spaccavento
, condiviso da moltissimi medici dei nosocomi delle città coinvolte e non solo, sarà portato in Giunta affinché si proceda alla delibera di adozione. Questa l’estrema sintesi di una serata emozionante, in cui tutti si sono sentiti parte di un progetto, in cui ci si è sentiti liberi dalle zavorre di inutili campalinismi, come ribadito da tutti, in cammino verso un unico obiettivo: l’istituzione dell’Ospedale del Nord Barese di primo livello.
Per me è un sì... e se lo è per il Governatore
Michele Emiliano
non si può essere che felici e soddisfatti del risultato raggiunto, al termine di un percorso iniziato all’indomani di quella data tragicamente indimenticabile, il 12 luglio (scontro dei treni), in cui la solidarietà ha vinto sull’impotenza e sull’ineluttabilità di una tragedia annunciata.
E allora, come afferma l’artefice di questa pazza idea, il dott. Spaccavento, perché ritrovarsi uniti solo davanti alla morte? Perché non ritrovarsi uniti di fronte alla proposta, fattiva, di un riordino ospedaliero secondo le esigenze della cittadinanza e non secondo un piano studiato a tavolino, che mirava soltanto all’abbattimento della spesa?
Mosso da una tenacia incrollabile, il dott. Spaccavento non solo è riuscito a farsi ascoltare dal Governatore ma a vincere la resistenza della popolazione di tutti i Comuni interessati che tenacemente si battevano ciascuno contro la chiusura del proprio ospedale. Instancabilmente il dott. Spaccavento ha ripetuto la sua idea, condividendola sui social network, non risparmiando le sue energie, facendo sì ed ottenendo che Emiliano si presentasse nel PalaColombo gremito di Ruvo di Puglia da una platea di scettici.
Mirabile l’intervento di ciascuno dei medici dei diversi nosocomi che si sono avvicendati
nell’esporre le motivazioni per le quali sono favorevoli al progetto di Felice Spaccavento: declassamento degli ospedali cittadini a favore di un unico ospedale di primo livello del nord barese in cui è previsto un reparto di rianimazione. Da tutti i medici emergeva la disponibilità ad essere trasferiti, a lasciare il proprio ospedale per operare in un altro che, auspica il dott. Spaccavento, sarà individuato non secondo logiche politiche ma in ottemperanza a criteri di ingegneria gestionale.
Emiliano di fronte ad una così appassionata difesa di un sogno che ora è un’idea concreta non ha potuto fare a meno di assicurare il suo impegno. Ora e subito, è la richiesta dei cittadini ed il Governatore afferma di essere rimasto stupito di tanta partecipazione.
E’ la prima volta che un piano di riordino viene discusso con i cittadini e non con i direttori generali, afferma. “Farò in modo che questo diventi un metodo di lavoro e sarò disponibile ad incontrare cittadini di altre zone della nostra regione che vogliono discutere il piano relativo alla propria zona con me che per scelta ho trattenuto la delega in tema di salute. La vostra idea non solo è migliore del piano, ma lo doppia, è talmente buona che lo migliora ed ha un esito scontato” continua, apponendo la sua firma (foto) sulla cosiddetta “Carta di Ruvo”.
Ed allora non possiamo che fare nostra una frase citata in questa magica serata del grande statista Aldo Moro: “Si lavora ciascuno a proprio modo, per escludere le cose mediocri e per far posto a cose più grandi”.
SUL PROSSIMO NUMERO DELLA RIVISTA MENSILE "QUINDICI", IN EDICOLA DOMANI, TUTTO SULL'OSPEDLAE DI 1° LIVELLO CON L'INTERVISTA A FELICE SPACCAVENTO.
© Riproduzione riservata
Autore:
Beatrice Trogu
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Marcellino il porcellino
17 Ottobre 2016 alle ore 22:02:00
Pennacchio, avevo vent'anni e cantavo " We shall overcome", sono arrivato a settantadue e non ho più voce continuando a cantare We shall overcome. La domanda sorge spontanea: When We shall overcome????????? Mi nasce un dubbio.......
Rispondi
Joe Pennacchio
17 Ottobre 2016 alle ore 15:51:00
Come si dice: chi ben inizia è alla metà dell'opera! "....a chi è ancora scettico, chi crede che nulla può sovvertire un destino già segnato, deve ricredersi, perchè: We shall overcome, we shall overcome, We shall overcome someday Oh, deep in my heart, I do believe, We shall overcome someday. The Lord will see us through, The Lord will see us through, The Lord will see us through someday; Oh, deep in my heart, I do believe, We shall overcome someday.........
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tommaso gaudio
15 Ottobre 2016 alle ore 11:41:00
Ecco un argomento molto scottante che è stato 'elaborato' da un giovane Medico: una Persona che (di Sanità) ...ce campa: che conosce certamente tutte le implicazioni positive e negative di una materia così capace di creare e favorire posizioni "talebane", fra quelli che ...devono tagliare per risparmiare comunque e quelli che invece ci ragionano e propongono soluzioni RAZIONALI. Aspettiamo di vedere come finirà, però, l'inizio sembra incoraggiante.
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Giulia
14 Ottobre 2016 alle ore 08:03:00
Forza ,tenacia e un grande cuore che metti a disposizione di tutti. Una serata emozionante, grazie dott. Spaccavento e grazie a tutti i dottori intervenuti
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