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Operazione “Dirty water” depuratore di Molfetta, concluse le indagini: 12 indagati fra cui gli ingg. Balducci e Altomare
12 aprile 2015
MOLFETTA
- Sono 12 gli indagati dell’inchiesta
Dirty water
(acqua sporca) condotta dal Pm del Tribunale di Trani
Antonio Savasta
per il cattivo funzionamento del depuratore comunale di Molfetta (foto), su presunti omessi e inadeguati controlli col conseguente inquinamento del mare.
Lo stesso Pm ha notificato agli interessati l’avviso di conclusione delle indagini con la'ccusa di presunti reati ambientali a vario titolo, oltre a turbata libertà degli incanti, truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, omissione dolosa di cautele contro gli infortuni sul luogo di lavoro, interruzione di servizio di pubblica necessità, frode nelle pubbliche forniture, inadempimento di contratti di pubbliche forniture, danneggiamento, getto pericoloso di cose e deturpamento di bellezze naturali. All'epoca, 24 maggio 2012, ci fu un
blitz della Guardia di Finanza
e dei militari della Capitaneria di porto di Bari che portò al sequestro del depuratore. Ora gli indagati hanno 20 giorni di tempo per fornire le proprie difese al Pm, per evitare una possibile richiesta di rinvio a giudizio. Le accuse della magistratura per il cattivo funzionamento del depuratore, i mancati controlli e i conseguenti interventi per rimediare ai danni, si riferiscono a inadempienze e illeciti nella conduzione e manutenzione dell’impianto di depurazione con i rischi per l’ambiente e la salute con conseguenza di acque non depurate e maleodoranti, reimpiego di fanghi direttamente su suoli agricoli, sversamento in mare di liquami con inquinamento della costa, in particolare della zona di Torre Calderina tra Molfetta e Bisceglie. Secondo il Pm le presunte omissioni avrebbero indotto in errore anche la presidenza del Consiglio dei ministri che, conoscendo la reale situazione, avrebbe potuto considerare l’impianto di Molfetta fuori norma con risvolti anche su contratti e finanziamenti.
Ad essere indagati sono l’ing.
Vincenzo Balducci
, già dirigente del settore lavori pubblici del Comune di Molfetta;
Rocco Altomare
, già dirigente dell’Ufficio tecnico e territorio;
Domenico Amato
, dipendente molfettese dell’Aqp (acquedotto pugliese), responsabile capo dell’impianto del depuratore;
Fulvio D’Attanasio
, legale rappresentante della “Eurodepuratori” la società esecutrice dei lavori;
Gennaro Pisano
, presidente del Cda della stessa società fino al 26 luglio 2010;
Maria Antonia Iannarelli
, ex dirigente del servizio tutela acque della Regione Puglia e coordinatrice dell’ufficio del commissario per l’emergenza ambientale;
Paolo Perrone
, presidente dell’Autorità idrica pugliese;
Vito Colucci
, direttore generale e direttore tecnico ad interim dell’Autorità idrica;
Cecilia Passeri
, funzionario tecnico dell’Autorità idrica e responsabile del passaggio di gestione del depuratore molfettese;
Massimo Baldini
, dal 30 marzo 2014 amministratore unico della società barese “Pura depurazione”, che ha condotto l’impianto;
Giuseppe Valentini
, direttore operativo reti distribuzione, fognatura, impianti dell’Aqp;
Elena Bergamasco
, responsabile territoriale Aqp. © Riproduzione riservata
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tommaso gaudio
14 Aprile 2015 alle ore 15:41:00
Si, sempre gli stessi! Però, osservo anche che in una elevata percentuale dei casi, "gli stessi" ovvero alcuni di loro, la fanno franca. Perché? Non sono responsabili? e se così, allora perché continuare ad indagarli e processarli? Peggio: sono responsabili ma non si riesce ad "incastrarli", per le più diverse ragioni, del tipo IMMUNITA', indagini svolte grossolanamente, "POTENZE OCCULTE", o Difensori scaltri e in grado di spaccare il classico capello (della Giurisprudenza)in quattro?. Senza nulla togliere all'impegno degli Inquirenti, forse sarebbe più credibile una remissione degli atti per mancanza di indizi (forse gli indagati sono troppo "furbi" per gli indagatori) e concentrarsi in azioni dove c'è maggiore chiarezza degli indizi.
Rispondi
sempre gli stessi
13 Aprile 2015 alle ore 16:51:00
Altro giro, altro avviso di garanzia. Ormai ne hanno fatto una raccolta da far invidia al miglior collezionista. Credo che siamo intorno alla decina circa per alcuni dirigenti dell'amministrazione Azzollini. Ora posso capire che il 50% di questi possono essere anche non pertinenti, ma che qualche cosa non funzionava in quegli uffici credo che sia ampiamente acclarato, io non ho bisogno di sentenze ormai per dare il mio giudizio politico su quella scellerata stagione politica, che Molfetta fortunatamente spero si sia messa definitivamente alle spalle.
Rispondi
Checca la Vacca
12 Aprile 2015 alle ore 07:34:00
Porca vacca, non ne usciamo più e non solo a livello locale, anche nazionale. Chi ci ha portato e fatto precipitare tanto in basso? Il "luridume" politico e sociale ha superato di molto il livello di guardia. NON NE USCIAMO PIU'! La Vacca Checca.
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