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Molfettesi industriali in Terra d’Otranto: i Capozza di Molfetta a Casarano
15 gennaio 2023

Non pochi intraprendenti molfettesi alla fine del XIX sec. emigrarono in Terra d’Otranto in cerca di un miglior avvenire. Ricordiamo brevemente la società tra Giuseppe Poli, Giuseppe e Biagio Bacolo e Gaetano de Gioia di un molino a vapore per sfarinare cereali a Taranto. Nicola Poli e Gaetano de Gioia aprirono uno stabilimento di alcool a Maglie. Sergio Poli e suo figlio Giovanni Antegone avevano tre fabbriche di alcool e saltartaro a Brindisi, Squinzano e Parabita. Tommaso Binetti era proprietario di un molino a vapore a Taranto. A Cutrofiano vi era una fabbrica di alcool e cremore di tartaro sotto il nome di Vito Onofrio Poli. Nel Circondario di Brindisi la fabbrica di spirito di Giovanni Poli e la distilleria a vapore con stabilimento vinicolo e annessa fabbrica di ghiaccio di Giuseppe Magrone. Luigi Gambardella aveva una fabbrica tessile a Cellino S. Marco; Giosuè Poli aveva uno stabilimento di alcool a Carmiano; Angelo Magarelli aveva una fabbrica di letti a Squinzano; e in ultimo Biagio Sgherza appaltatore e manutentore del porto di Gallipoli dal 1913 al 1930. A fianco di questi pionieri industriali di cui mancano più precisi riferimenti alla loro attività non certamente esaustiva per completezza ci occuperemo dei Capozza originari di Molfetta, ma operanti prima a Novoli e poi a Casarano. Giuseppe Capozza di Filippo e di Vincenza Rapolla era originario di Corato, nel 1836 sposò a Molfetta Giustina Poli di Giambattista e Teresa Matera. Loro figli furono: Teresa, Filippo, Vincenza, Marianna, Giambattista, Maria Teresa, Concetta Maria e Luigi. Rimasto vedovo nel 1859 si risposò con Laura Tempesta e procreò Francesco Carlo Corrado. Abitava al secondo piano del palazzo Peruzzi alla strada Borgo (oggi Corso Dante); di professione era libraio, aveva la libreria alla stessa strada al n. civico 11 accanto all’entica della chiesa (attuale Cattedrale). Aveva anche una cospicua proprietà rurale. La sua libreria dal 1855 era fornita di un catalogo di opere a carattere storico filosofico e politico sul pensiero di Basilio Puoti e di Francesco De Sanctis e di altre opere a carattere divulgativo favorendo la loro diffusione tra i sacerdoti insegnanti e gli alunni del vicino Seminario Vescovile. Nel 1862 Giuseppe Capozza vendette la libreria a Raffaele Sforza. Morì il 1866. Il primogenito Filippo (1840-1885) ascese al sacerdozio e aveva fama di buon filosofo avendo insegnato filosofia negli anni 1869 e 1870 al Seminario di Venosa e poi in quello di Molfetta; di suo si conoscono tre pubblicazioni sulla filosofia. Giovanni Capozza (nato nel 1845) secondogenito, sposato con Irene Gioia nel 1886 aveva già dal 1875 una fabbrica di alcool a Novoli. Nel 1880 suo fratello Luigi (nato nel 1853) avendo sposato Francesca de Donatis di Casarano, comprò la fabbrica di Novoli e in seguito con i cognati de Donatis mise su un polo di stabilimenti a Casarano dove lavorava l’uva e le vinacce producendo vino, alcool, liquori e cremore di tartaro per far funzionare questi opifici si portò da Molfetta una sua persona di fiducia e pratica l’operaio Nicola Mezzina, nelle sue proprietà agrarie coltivava il grano per cui costruì un mulino con annesso pastificio e panificio usando per la combustione i residui delle vinacce, aprì una fabbrica di ghiaccio e altre attività connesse. Fu ritenuto un pioniere dell’industria salentina. Nel 1912 installò una centrale elettrica sia per dare forza motrice ai suoi stabilimenti sia a tutta Casarano. In un periodo successivo aprì un cinema che fu dismesso nel 1954. Luigi Capozza in occasione dell’epidemia di colera a Molfetta nel 1910 ricordandosi di essere nativo di Molfetta inviò al Sindaco di Molfetta 500 lire e due fusti da 200 litri ciascuno di cognac e di fernet di sua produzione a sollievo della popolazione; il cognac e il fernet furono poi venduti all’asta tra i diversi caffettieri molfettesi. Luigi Capozza fu un sagace pioniere industriale che difese le industrie di alcool del Salento dalla crisi agraria del 1887 e da una legge iniqua del 1889 voluta dal Ministero delle Finanze a favore dei distillatori del Nord Italia. Morì nel 1915. Gli successe il figlio Giuseppe (1891-1944), studiò in Svizzera economia e tecnica industriale, proseguì con sagacia l’attività del padre, partecipò alla guerra del 1915-1918, aprì un dopolavoro per gli operai dipendenti. Alla morte di Giuseppe Capozza (1944) gli successero la moglie Giuseppina Capozza e i figli Luigi, Rosetta e Teresa che proseguirono l’attività fino alla fine del 1980. Giuseppe Capozza curò lo sport tra cui il gioco del calcio costituendo una socie-tà sportiva e costruendo un campo di calcio nel 1927, ampliato fu poi a lui intitolato nel 1956. La Molfetta Sportiva partecipando al Campionato 1961-1962, della Serie D, Girone E per la prima volta incontrò il Casarano. Successivi incontri avvennero nel Campionato Eccellenza Puglia 2014-2015: la Libertas Molfetta ospitò il Casarano e vincemmo 2 a 1, alla partita di ritorno fummo sconfitti a 3 a 1. Nel Campionato del 2022-2023 Serie D, Girone H, il 20 novembre 2022 la Molfetta Calcio ospitò il Casarano e fu sconfitta a 1 a 2. Di questa famiglia ricordiamo anche Giovanni Capozza già citato che alla XVI Fiera Enologica di Roma del 1892, fra le ditte baresi che parteciparono fu premiato con una medaglia d’argento nella categoria vini da dessert per il suo ottimo aleatico. © Riproduzione riservata

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