Molfetta Volley sconfitta (0 a 3) dalla capolista Putignano
MOLFETTA - Le "discole" biancorosse sono state chiamate a confrontarsi contro le prime della classe ma l'esame non è stato superato perché nella pausa del campionato non hanno recuperato la minima condizione atletica necessaria ad affrontare al meglio quello che era un vero e proprio test di valutazione.
"L'alunno ha capacità ma non si applica" Molti insegnanti usano questo tormentone quando vogliono sottolineare che il mancato rendimento scolastico è conseguenza della mancata applicazione nello studio; consentiteci perciò senza stravolgere troppo quella che è l'analisi sportiva di questo incontro, di applicare questo tormentone alla situazione presente a Putignano dove la Molfetta Volley è arrivata sul campo piena di buoni propositi che non è riuscita a mantenere perché impreparata. Assenze alternate durante il periodo festivo non hanno consentito una preparazione adeguata ne abbiamo assistito ad un sufficiente recupero psicofisico.
Dalla partita contro il Valenzano, passando per quella vittoriosa contro il Corato ad oggi, le ragazze di Molfetta hanno vissuto la fase difensiva degli incontri praticamente "in piedi"; per chi segue un pochino la pallavolo e impara anche a valutare la situazione psicologica che si viene a creare, questo è il manifesto sintomo di mancata concentrazione e scarsa voglia di lottare.
Nel campo opposto una squadra che fa dell'attenzione e mobilità difensiva il suo successo, applicando alla lettera le disposizioni dell'allenatore e seppur non appare realmente dotata di grosse individualità, giocare sempre con un rendimento vicino al 70% l'ha resa fino oggi meritata capolista.
Chi vuole vincere contro questa squadra in casa o fuori deve presentare il suo 70% e aggiungere poi le proprie individualità, se ci sono. Il 40% scarso messo in campo dalla Molfetta Volley e la sola buona vena della mano Carla Sgherza sono risultate assolutamente insufficienti anche se, le biancorosse hanno avuto anche la possibilità di dare una svolta all'incontro quando nel secondo set da un parziale di 21 a 24 a loro favore, hanno subito il 26 a 24 definitivo e, per come è maturato, assolutamente immeritato. Dalla partita di Triggiano abbiamo smesso di dare giudizi sulla conduzione arbitrale o cercare attenuanti in parole tipo come "fuoricasa e capolista" perché si vince solo quando si è più bravi dell'avversario: sabato non lo siamo stati.
I fattori esterni lasciano il tempo che trovano; esauriti i panettoni (anche quelli in offerta) bisogna tornare ad essere atleti e per la prima volta in questo campionato darsi il miglior obiettivo possibile e fare in ogni sabato il massimo sforzo per raggiungerlo. Inoltre da una sconfitta si può anche trarre qualche giovamento; l'allenatore avversario parlando della sua squadra ha detto: "In testa l'obiettivo c'è … ora devono rispondere le gambe e le mani".
Noi inversamente della nostra squadra diciamo che le capacità ci sono; perciò dobbiamo solo ricordiamoci di quel "testa ragazze testa" con il quale Serena Abbattista ipotecava la prima vittoria in campionato: un monito che trasforma il gruppo in squadra e che gradiremmo udire pronunciare in ogni partita dal regista biancorosso.
La Molfetta Volley ritorna a giocare in casa sabato 16 gennaio alle ore 18,00 contro la Volley's Eagles di Bari.