MOLFETTA - Dopo il 1° Congresso fondativo di Sel, zampillano le prime voci di dissenso interno. L’avv. Francesca la Forgia (nella foto), uno dei 4 coordinatori che nell'ultimo anno e mezzo hanno organizzato il partito e l'alleanza con gli altri partiti del centrosinistra, spiega il suo disimpegno (ma continua l’appoggio al partito), dopo aver votato sfavorevolmente il documento politico finale e la composizione degli organi del partito.
Dura è la critica non solo per aver eluso nel documento politico il lavoro svolto all’interno del cantiere del centrosinistra, ma soprattutto per lo spettro delle primarie che potrebbero riproporre «ministre riscaldate» senza quel rinnovamento politico atteso. Aleggia ancora una volta la possibilità che «ambizioni personali» possano abusare non solo degli interessi dei cittadini, ma anche di quelli del partito, portando a alleanze consumate e atipiche.
«Il documento politico finale del congresso di Sel Molfetta, tenutosi sabato scorso, parla chiaro: rimangiata l’espressione ‘continuità del Cantiere del Centrosinistra’, si mette in crisi un duro lavoro di mesi del tavolo della coalizione che ha cercato e cerca di costruire una ipotesi di cambiamento rispetto all’Amministrazione Azzollini, tavolo in cui Sel è stata protagonista di primo piano. Aleggia inoltre lo spettro delle primarie che, se a livello nazionale possono alimentare un circuito virtuoso di partecipazione democratica, a Molfetta sono reduci dalla triste esperienza del 2006, quando l’affermarsi di una candidatura moderata e non di rinnovamento ha spianato la strada alla vittoria del centrodestra. Ne consegue un coordinamento pletorico, ed un esecutivo che, tolta la significativa personalità del neo-segretario, ing. Silvio Salvemini, non è espressione di quel rinnovamento di cui c’è un grande bisogno a Molfetta e lascia prefigurare ambizioni personali di qualcuno che hanno il sapore di minestre riscaldate.
Per queste ragioni annuncio il mio disimpegno da Sel Molfetta. Non farò mancare in tutte le altre sedi in cui sono impegnata il mio consueto apporto al Partito, né rinuncerò a fare attività politica e sociale a livello cittadino, perché anche a Molfetta si abbia il coraggio di cambiare. Francesca la Forgia».
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