Molfetta, l'associazione antiracket sempre più vicina alle vittime, ma la strada è ancora lunga
MOLFETTA - «In un momento di crisi economica, come quello che stiamo vivendo, che determina una notevole carenza di liquidità, per le persone in difficoltà c'è sempre qualcuno pronto a “dare una mano”, ma è necessario saper distinguere e non cadere nelle mani di persone senza scrupoli capaci di portare aziende, imprese, famiglie e persone alla rovina!».
E' questo il monito che secondo l'avv. Altomare, vice presidente dell'associazione provinciale antiracket, non può passare sotto silenzio. Infatti soprattutto grazie all'informazione e alla consapevolezza che un'alternativa esiste, si possono combattere fenomeni come racket ed usura largamente presenti sul nostro territorio.
E' soprattutto per questo che lo stesso Altomare e il vice presidente nazionale della Federazione italiana antiracket (Fai), Renato De Scisciolo, hanno tenuto un incontro con la stampa e hanno reso noti i dati relativi all'attività dell'associazione svolta tra il 2007 e il 2008 a favore delle vittime.
Soprattutto il fenomeno dell'usura trova terreno fertile nel nostro territorio, «quello che occorre», dice De Scisciolo, «sono interventi mirati e soprattutto far capire ai cittadini che le associazioni in collaborazione con le istituzioni non li lasciano soli. Noi infatti seguiamo le vittime passo passo, prima ascoltando il loro problema, successivamente con una fase d'analisi, in cui ne viene studiata la situazione giuridica ed economica, infine con una fase di supporto durante la quale le vittime vengono accompagnate nella gestione della vicenda giudiziaria. Sbocco naturale è quello di costituirsi parte civile durante il processo in modo da non lasciare mai il singolo da solo».
Nel nostro territorio sono stati fatti grossi passi in avanti, se è vero che fenomeni di usura serpeggiano ancora, è anche vero che negli ultimi 2 anni a Molfetta ci sono state cinque denunce, e grazie a varie azioni della Capitaneria dei Carabinieri, tra cui l'operazione “Black out”, sono stati assicurati alla giustizia una serie di usurai che chiedevano tassi d'interesse al 50%.
Pare che il nostro Comune sia stato uno dei pochi disposti a lavorare sul territorio: si sta infatti procedendo al progetto Pon, che prevede l'istituzione di uno sportello antiusura pronto a raccogliere non solo richieste di aiuto ma anche a finanziare le attività dell'associazione che fino ad ora è andata avanti solo grazie alla forza economica dei volontari. Volontari che meritano il plauso di tutta la comunità e che non possono essere lasciati da soli in questa difficile lotta.
Durante la conferenza è stato poi presentata degli attori protagonisti, Annmaria Vivacqua e Dario Buono, la fiction “I clan”, patrocinata dall'associazione antiracket. Della durata di otto puntate trasmesse da Teleregione, questa miniserie tenta di spiegare quella che è la realtà e la drammaticità dell'usura. Un ulteriore modo di sensibilizzare e informare la comunità.