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Molfetta, giunta Natalicchio: l'assessore Francesco Bellifemine verso le dimissioni Il manager tornerà alla sua carriera lavorativa e lascerà entro ottobre. Si apre il toto nomine, De Nicolo scalpita ma il sindaco Paola Natalicchio potrebbe puntare su un tecnico esperto di smart city
15 settembre 2014

MOLFETTA - Giorni, più probabilmente settimane, magari dopo il consiglio comunale sul bilancio, quasi sicuramente nei primi di ottobre, ma un dato è certo: le dimissioni dell'assessore Francesco Bellifemine (foto) sono imminenti. Una decisioni maturata nel corso degli ultimi mesi e legata solo ed esclusivamente a motivi personali attinenti la sfera lavorativa.

Francesco Bellifemine, classe '73, manager di successo dell'Exprivia, è stato uno dei volti giovani  di questo primo anno della giunta Natalicchio. Nominato assessore allo Sviluppo Economico, Lavoro, Innovazione e con delega al Personale ha fatto della trasparenza e della partecipazione dei cittadini alle istituzioni le sue stelle polari che ne hanno ispirato l'operato e l'azione amministrativa. Cordiale ma di poche parole, riservato ma concreto e incisivo, ha ottenuto parecchi apprezzamenti per la creazione di un nuovo portale web del Comune di Molfetta  e l’installazione del sistema di connessione internet wifi nella sala lettura della biblioteca comunale. Altro obbiettivo prioritario  è stato quello di dare una spinta all’internazionalizzazione delle imprese, soprattutto quelle del settore meccanico e metalmeccanico e sponsorizzare il “brand” Molfetta, il marchio attraverso il quale le imprese molfettesi avrebbero potuto creare “rete” anche con realtà extraterritoriali. In questo senso è andato il protocollo d’intesa firmato tra l’associazione Nemo (Network della meccanica molfettese) e il Politecnico di Bari e il tentativo di portare Molfetta all’Expo 2015.

Adesso, l'esperienza amministrativa di Bellifemine si interrompe per riabbracciare nuovamente la carriera manageriale. Smentite quindi, nella maniera più assoluta voci di presunti dissidi con il sindaco Paola Natalicchio con la quale anzi i rapporti sarebbero cordiali e positivi. Le dimissioni comunque,  malgrado la loro dimensione “privata” non potranno che avere anche una valenza politica. Si libera una poltrona che farà gola a più di qualcuno all'interno della maggioranza. Rumors attribuiscono agli uomini di Piero De Nicolo, alcuni primi sondaggi esplorativi per capire  davvero quali siano i reali margini di manovra. La corrente  di De Nicolo sarebbe molto sensibile all'argomento. Dopo aver (vanamente) messo sulla graticola l'assessore all'urbanistica Rosalba Gadaleta, lo spregiudicato presidente della Multiservizi starebbe insistendo per ottenere un segnale che renda chiaramente riconoscibile il nuovo peso dei suoi. Ma la nomina di un altro democratico avrebbe ovvie ricadute sugli equilibri politici della coalizione oltre a ripercussioni sulla composizione del consiglio comunale. In caso che l'assessorato vada a un consigliere Pd, in seguito alle dimissioni di routine di quest'ultimo, entrerebbe in consiglio il democratico De Pinto o addirittura un consigliere di Signora Molfetta nel caso l'assessorato vada a Roberto La Grasta (attuale Pd ma eletto con quella lista civica e questo obiettivo giustificherebbe la sua scelta). Un quadro complesso ma  probabilmente destinato a restare congelato nel campo delle ipotesi.

Il sindaco Paola Natalicchio sembra avere le idee chiare: le sfide dell'innovazione tecnologica e delle attività produttive saranno raccolte da un tecnico, magari un esperto con un robusto e prestigioso curriculum alle spalle, che abbia le idee chiare su cosa sia una smart city e su come si possa costruirla giorno dopo giorno. L'ex giornalista, sindaco da poco più di un anno si è mostrata allergica sin dalla prima ora a giochi di potere e intrighi di partiti e nomenclature e sembra orientata verso una soluzione tecnica.

Questo orientamento ci è stato confermato da una voce molto ben informata: “serve un tecnico perché chi all'interno della maggioranza è davvero esperto di innovazione, di smart city  e di tutto quello che potrebbe dare un impulso alla città. Se il sindaco dovesse scegliere uno "dell'apparato" rischia di galleggiare. Se invece  scegliesse un tecnico esperto e capace  potrebbe dare una scossa positiva all'azione riformista dell'amministrazione”.

© Riproduzione riservata

Autore: Onofrio Bellifemine
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