Molfetta brucia, allarme sicurezza. E la gente ha paura
Cosa c’è dietro le auto bruciate a Molfetta? Ormai sembra un rituale costante: siamo già a 11 vetture distrutte e 12 danneggiate solo nell’ultimo mese. Casualità, corto circuito? Queste giustifi cazioni non convincono più e i cittadini hanno sempre più paura: in qualche caso le fi amme hanno anche lambito i vicini edifi ci provocando panico nei residenti. Occorrono risposte concrete da parte degli inquirenti perché ora è evidente che esiste una strategia criminale dietro questi incendi. La situazione è diventata insostenibile, cresce l’allarme criminalità. Ci auguriamo che questi episodi vengano fermati o quantomeno si riesca a dare una spiegazione. Il silenzio degli inquirenti in proposito, non lascia tranquilli. Le vetture erano di commercianti (due ristoratori) e di professionisti, gente facoltosa, per cui potrebbe nascere il sospetto del racket. Si tratta di eventi accidentali o di vendette? Possono essere messi in relazione fra loro? E se non c’è alcuna relazione, si tratta di atti vandalici? Possibile che i carabinieri non riescano ad acciuff are 4 giovinastri che si divertono con il fuoco? Ma forse non si tratta di atti vandalici o di bullismo. Questi interrogativi l’opinione pubblica pone agli inquirenti. Certo, è molto più comodo per gli inquirenti dire che si tratta di corto circuito o autocombustione perché in quel caso l’indagine viene archiviata. Ma come mai le autocombustioni avvengono sempre di notte? Quindici sta lanciando da tempo l’allarme sicurezza, che viene sottovalutato, ma i segnali continuano e l’illegalità diff usa la fa da padrone a Molfetta. Fino a quando? Cosa c’è dietro questi episodi? Il racket? Messaggi mafi osi o trasversali? La città attende risposte urgenti.