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Molfetta alla scuola elementare Manzoni conferenza sulla dimensione religiosa dei giovani
21 gennaio 2010

MOLFETTA - Il 1° Circolo Didattico "A. Manzoni" Molfetta in collaborazione con  la Diocesi di Molfetta - Ruvo - Giovinazzo - Terlizzi  ed il Segrtariato per l'Ecumenismo,  in occasione della settimana di preghiera per l'unità cristiana (18/25 gennaio 2010) organizza una conferenza sul tema: "La dimensione religiosa dei giovani" azione formativa della scuola e della famiglia in un contesto interconfessionale.
La conferenza si terrà venerdì 22 gennaio 2010 alle ore 19,00 presso l'auditorium della Scuola Primaria "G. Cozzoli", Via Tommaso Fiore angolo Via Berlinguer a Molfetta Relatori saranno il Prof. Matteo Azzollini, Dirigente Scolastico Sc. Sec. 1° Grado "G. Pascoli" Molfetta, ed il Prof. Giuseppe Cannizzaro, Dirigente Scolastico "Liceo Classico/Scientifico" Molfetta. Moderatore sarà il Prof. Michele Laudario, Dirigente Scolastico 1° C.D. "A. Manzoni"; introdurrà Padre Alfredo Di Napoli, Direttore Diocesano per l'Ecumenismo.

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Interessante e da discutere in termini più chiari le differenze, difficili da concepire, tra religione e religiosità. Difficili non nel senso del discorso, quanto nella chiarezza filosofica e in una collocazione culturale. Ho conosciuto atei, di una profonda religiosità spirituale; ho anche conosciuto "credenti" irreligiosi, senza nessuna spiritualità, ipocriti e irresponsabili. La religiosità intesa come rapporto d'amore con tutto il creato. Le istituzioni religiose da tempo immemorabile hanno impartito alle imprese militari lo loro benedizione. A loro volta i capi politici hanno desiderato ricevere la benedizione da parte delle rispettive istituzioni religiose. Yahweh è il Dio degli eserciti, anche se di eserciti celesti. Nell'impero romano le vittorie delle legioni si credevano dovute all'aiuto degli Dei. La stessa credenza continuò con l'imperatore Costantino, solo che il protettore era allora il Dio dei cristiani. Per restare in Occidente, il papa incoronò non solo Carlo Magno e Carlo V, ma anche Napoleone. La Chiesa cattolica ha appoggiato la guerra civile di Franco. I trattati di pace di norma si redigevano nel nome di Dio. Per secoli e secoli la formula impiegata in Occidente è stata "in nomine sanctae et indivisae Trinitatis." il trattato di Westfalia del 1648 pretendeva di garantire, nel primo articolo, la "pax christiana un iversalis perpetua." Un uomo educato alla "religiosità" della vita, al rispetto religioso e spirituale del Creato, non condivide tutto questo.
Allora dovrebbe essere "La dimensione religiosa cristiana dei giovani". "...si volse alla religione, come cosa del tutto necessaria a voler mantenere una civiltà." (Machiavelli) - La "religiosità" è un sentimento innata negli uomini, la "religione", cioè la dottrina di appartenenza a un gruppo con idee, convinzioni, dogmi e pratiche religiose, è un problema di insegnamento. Si deduce allora che prima della "religione", cioè della pratica di un dogma, è necessariamente essere "religiosi", cioè quella pratica spontanea e naturale, all'educazione, al rispetto della vita in tutte le sue manifestazioni non sempre uguali e somiglianti. Rispetto di se stesso come persona, rispetto come persona ai propri simili anche se "diversi" nelle fisicità, anche le più complesse, rispetto a tutto il mondo che ci circonda, quello animale, ambientale tutto. La diversità non è una scelta o un previlegio, ma una prospettiva naturale della vita, o, casi fortuiti dettati da eventi non inerenti, a volte, dalla nostra volontà. Tutti abbiamo bisogno di tutti. Le "religioni" sono state protagoniste e volontariamente associate a vere guerre civili, quando si è voluto legittimare l'intervento politico. Vedi le lotte fra cattolici e protestanti, in Francia fra ugonotti e cattolici, l'Inghilterra di Elisabetta I^, per legittimare l'intervento nelle Fiandre a il dominio dei mari, contro la flotta spagnola. Così le religioni hanno manipolato "la religiosità" degli uomini, scagliandoli l'un l'altro, come figli di un dio vendicatore. Lasciamo che la "religiosità" cresca nell'animo umano, come la preistoria ci insegna, poi la dottrina, i credi religiosi, siano scelte personali e responsabili dettati dalla propria coscienza. A modo mio, nessun uomo vedrà nemico il proprio simile.


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