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MOLFETTA & DINTORNI
15 febbraio 2016

Tony Hadley conclude la splendida rassegna del Dicembre Molfettese per la Fondazione Valente Ineccepibile conclusione quella della rassegna “Luci e suoni a Levante” a cura della Fondazione Musicale Vincenzo Maria Valente di Molfetta con il patrocinio del Ministero dei Beni Culturali, nell’ambito del Dicembre Molfettese. L’anno 2015 è stato salutato con un indimenticabile concerto nella Chiesa della Madonna della Pace, dove un inossidabile Tony Hadley, voce solista del gruppo degli Spandau Ballet, accompagnato dall’Orchestra Sinfonica della Magna Grecia, ha deliziato il pubblico partecipante. L’evento, sold out da settimane, è stato seguito da un pubblico partecipe che ha accompagnato Tony Hadley durante l’esecuzione di brani del repertorio degli Spandau Ballet, intervallato da brani tratti dal suo ultimo cd raccolta “The Christmas Album” a cui hanno collaborato diversi artisti tra cui Nina Zilli, raccolta che ha dimostrato. Ancora una volta, la versatilità del cantante, non nuovo a sperimentazioni come quella che ha portato alla produzione di ‘‘Goodbye Malinconia” con Caparezza. Only when you live, Gold, True, Through the barricate, sono solo alcuni dei successi cantati che hanno infiammato soprattutto le fan, accorse da tutta la provincia. Hadley, voce potente e fascino indiscutibile, è stato magistralmente accompagnato da un’orchestra che ha plasmato la propria melodia sulle corde del solista, rendendo il concerto unico e irripetibile, un’orchestra fortemente voluta dal maestro Piero Romano che l’ha diretta e da lui fondata, un maestro coraggioso, come definito da Ugo Sbisà, critico musicale e giornalista de La Gazzetta del Mezzogiorno, che presentando la serata ha definito il maestro audace e lungimirante, che ha dimostrato che le idee hanno bisogno delle gambe degli uomini per camminare e che la fortuna aiuta gli audaci. Il concerto non ha caso ha visto la location della nostra città piuttosto che il Teatro Petruzzelli o altri luoghi in cui sarebbe stato possibile ospitare numerosi altri fan, una scelta fortemente voluta dalla Fondazione Valente che pone, da sempre, la città del Maestro al centro delle sue manifestazioni, una città che premia gli artisti che ospita, con il calore dei suoi cittadini e che è sua volta ripagata dal lustro degli artisti che vi si esibiscono. Mirabile anche l’impegno degli artisti che con il loro talento hanno colmato problemi derivanti dall’acustica di un luogo non propriamente deputato a manifestazioni musicali, ma poco importa… Un’orchestra i cui musicisti si muovono all’unisono magistralmente diretti, il fascino del cantante, ricordi di adolescenti degli anni Ottanta che hanno coinvolto anche gli accompagnatori, hanno decretato il successo di un concerto che rimarrà a lungo nella memoria. Gli anni passano, è vero. le adolescenti sono cresciute, siamo diventate grandi ma la musica di Tony Hadley e degli Spandau Ballet, colonna sonora degli anni più spensierati, ancora infiamma i nostri cuori, facendoci cantare, coralmente, le hits degli anni più belli e forse per una sera, solo per una sera, il tempo sembra essersi fermato. Beatrice Trogu Progetto Pigotta Unicef Natale 2015 La passione per il volontariato Unicef ha contagiato anche i ragazzi scout della Parrocchia S. Achille? E’ proprio quello che è accaduto quest ’anno. La responsabile ha contattato la sede provinciale dell’Unicef che ha accolto con entusiasmo questa offerta e il tutto si è concretizzato grazie alla Disponibilità della dott. Tiziana Santomauro, dirigente dell’I.C.S.G. Bosco che, oltre a mostrarsi sempre favorevole alla solidarietà in genere, è una sostenitrice storica dell’Unicef, in particolare delle Pigotte che sono nate 16 anni fa a Molfetta proprio in questa Scuola. La suddetta Dirigente ha ospitato nei 2 plessi (S.G. Bosco e Zagami) i banchetti delle Pigotte per ben 5 giorni consecutivi, mattina e pomeriggio. In questo sono stati preziosi i ragazzi scout che insieme ad una nonna volontaria hanno consentito di salvare 40 bambini grazie alla adozione di 40 bamboline. Come ormai tutti sanno una Pigotta simboleggia un bambino vero in carne ed ossa che salva la sua vita grazie ad una piccola offerta. E’ sempre bene ricordare che la Pigotta si adotta perché con soli 20 euro garantisce le vaccinazioni contro le più importanti malattie killer, fornendo vitamine e sali minerali, zanzariera con insetticida, cibo proteico per i bimbi malnutriti. Ma forse oggi, sollecitati dalla storica e giusta domanda che molti fanno: “Le offerte raccolte arrivano veramente a destinazione?” è più opportuno chiedersi prima: Cosa è l’Unicef? L’Unicef (Fondo delle Nazioni Unite per l’infanzia) è la principale organizzazione mondiale che promuove e garantisce i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. Questa organizzazione che nasce con l’ON U nel 1946 in clima post bellico per assistere temporaneamente le giovani generazioni coinvolte nell’ultimo conflitto mondiale. Dal 1953 ha ricevuto dall’Assemblea Generale dell’ON U un incarico senza limiti di tempo. Oggi è presente in 190 Paesi e territori e lavora per salvare e proteggere bambini di tutto il mondo, soprattutto i più vulnerabili, concentrandosi sui Paesi in via di sviluppo. Da oltre 60 anni l’Unicef è leader mondiale per l’infanzia. Principale fornitore di vaccini nei paesi poveri, garantisce la salute infantile, la nutrizione, l’acqua potabile, i servizi igienici, l’istruzione di base per bambini e bambine, la loro protezione da violenza, sfruttamento e AIDS . L’Unicef è sostenuto esclusivamente da contributi da privati, aziende, fondazioni e governi. Nel 1965 ha ricevuto il premio Nobel per la pace, è l’organizzazione di riferimento riguardanti l’infanzia per tutte le emergenze causate da guerre e calamità naturali in tutto il globo.Nei Paesi più industrializzati l’Unicef svolge la sua attività attraverso 36 comitati nazionali promuovendo campagne di sensibilizzazione e raccogliendo fondi. Il comitato italiano è a sua volta costituito da una rete di comitati regionali e provinciali animati da migliaia di volontari e volontarie. E allora quanto dobbiamo essere grati alla dott. Tiziana Santomauro Dirigente del I.C. S.G. Bosco che ci ha consentito di salvare 40 bambini con un incasso di 800 euro oltre al gemellaggio con i ragazzi scout della parrocchia S. Achille? E’ grazie a lei che è stato gettato il seme della solidarietà in questi ragazzi che si sono divertiti a riempire le sagome di Pigotte con l’ovatta avvicinandosi alla conoscenza dell’Unicef e delle sue finalità e ponendo le premesse per una collaborazione futura. La stessa gratitudine dobbiamo riservarla al dott. Felice Ragno responsabile della solidarietà dell’Ipermercato “La Mongolfiera” di Molfetta che ci ha ospitato il 2 e 3 gennaio con un incasso di 485 euro. E allora la nostra risposta alla domanda in questione è sempre la stessa ...”. In oltre 60 anni di attività non è emerso mai nessuno scandalo riguardante l’Unicef!”, cosa che purtroppo sentiamo molto spesso di altre associazioni di volontariato e/o addirittura in campo ecclesiastico, attraverso i media. Per concludere il Progetto Pigotta “Natale 2015” a Molfetta con una raccolta di 1.285 euro ci ha dato la gioia di salvare 64 bambini e non abbiamo ancora finito. Grazia Sorgente Responsabile gruppo volontari Unicef Molfetta Il velista Matteo Miceli racconta il suo giro del globo in solitaria con “Eco 40” A soli 45 anni c o n t a già due r e c o r d mo n d i a - li, ha una p a s s i o - ne smodata per la vela che lo ha portato a compiere vere e proprie imprese: lui è Matteo Miceli, uno dei velisti italiani più esperti che con ‘‘Roma Ocean World’’ ha tentato di affrontare per la prima volta il giro del mondo in barca a vela, da Roma a Roma, in solitaria. Miceli già nel 2005 affronta con Andrea Gancia un’impresa che lo fa emergere tra i velisti moderni: con un catamarano non abitabile di 20 piedi da lui costruito compie la traversata atlantica facendo registrare il record mondiale. Due anni dopo ottiene un nuovo record di traversata, ma questa volta in solitaria: dalle Canarie a Guadalupa in soli 14 giorni. Un mix tra preparazione atletica e psicologica, tecniche di gestione della fatica, training per il controllo del sonno, studio minuzioso delle condizioni climatiche, capacità di adattamento, valutazione dei possibili imprevisti, alimentazione razionata e costante assistenza da parte di un’equipe esterna, sono questi gli ingredienti che Matteo Miceli ha messo in campo per tentare l’impresa con Eco 40, una barca di nuovissima generazione che lo stesso atleta ha realizzato nei suoi Cantieri navali d’Este. La rotta di Eco 40 prevedeva di doppiare i ‘‘Tre Capi’’, quello di Buona Speranza, Capo Lewinn e Capo Horn, circumnavigando quindi l’Antartico. L’avventura di Miceli però termina dopo 145 giorni di navigazione, quando mancava davvero poco all’impresa del giro del mondo in solitaria partito ad ottobre 2014 e terminato con il naufragio nei primi mesi del 2015. Un giro del mondo arricchito da una caratteristica importante, quella dell’impatto zero. Infatti l’imbarcazione con cui ha viaggiato il velista romano era autosufficiente sotto il profilo energetico, idrico e alimentare. Un’imbarcazione di quasi tredici metri, alimentata energeticamente solo da pannelli fotovoltaici calpestabili, generatori eolici e idroturbine, che trasformavano in energia elettrica il movimento dello scafo. L’energia prodotta a bordo era accumulata mediante batterie al litio e l’illuminazione era interamente costituita da led ecologici, ma non solo. Il nutrimento del suo comandante infatti era assicurato da un orto dove Miceli coltivava germogli di soia, lenticchie e grano, illuminato artificialmente e irrigato con acqua di mare desalinizzata che utilizzava anche per dissetarsi. Per le proteine necessarie alla sopravvivenza ad integrare quelle fornite dalla pesca ci pensavano le due compagne di viaggio speciali, le galline ‘‘LaBionda’’ e ‘‘LaMora’’ che fornivano le uova per il sostentamento del velista. Per la prima volta nella storia dunque nessun combustibile fossile era utilizzato per una traversata del genere con un Class 40. Roman Ocean World è stata anche un’interessante avventura scientifica, infatti sull’imbarcazione tutto era monitorato, registrato e studiato, con collegamenti via satellite che inviavano e ricevevano dati sulle temperature delle acque, sul clima, sulla presenza di ghiacciai, ecc. che venivano segnalati al velista da un team di esperti a terra, ma non solo. I dati infatti arrivavano ai ricercatori degli atenei che hanno supportato l’impresa, le Università di Bologna, Federico II di Napoli, la Sapienza di Roma e Politecnico-Università di Torino, per lo studio dei cambiamenti climatici, delle correnti marine, dei venti ed analizzare le condizioni meteo – oceanografiche. Un’impresa che Matteo Miceli ha voluto raccontare a Molfetta e condividere tra gli amici della società “Compagnia del Mare” e gli appassionati della vela e del mare in generale giunti anche da fuori regione. Un racconto intriso di emozioni più o meno belle vissute in quei 145 giorni di navigazione attorniato solo dal mare, dalla sua tranquillità, ma anche dalla sua furia impetuosa. Giovanni Angione 

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