Lettera aperta sulla vicenda dei cani oggetto di colpi di pistola a Giovinazzo
GIOVINAZZO - Torniamo sulla vicenda dei cani randagi di Giovinazzo contro i quali sono stati sparati colpi di pistola. Una vicenda che ha suscitato l'indignazione e la protesta di tanti lettori.
Ora interviene un'altra lettrice, Anna Maria Stufano di Giovinazzo, che ci invia una lettera aperta, scritta alle autorità e alle redazioni dei media pugliesi.
Ecco il testo:
Spettabili Autorità, Spettabili Redazioni,
Vi scrivo in merito a quanto accaduto a Giovinazzo, in Provincia di Bari. Pare infatti che qualche delinquente senza scrupoli, ignorante o incurante del fatto che sia reato penale esplodere colpi di arma da fuoco in luogo pubblico senza un giustificato motivo, abbia avuto la bella idea di mettersi a sparare ai cani randagi del paese. Il tutto si è concluso con cani innocenti morti dissanguati, con atroce dolore, nell'indifferenza generale. Diversi organi di stampa hanno riportato tale notizia collocando il fatto nella notte tra il 6 e il 7 gennaio 2008. In realtà, come ho prontamente segnalato presso la locale stazione dei CC, deve essere stato un crimine reiterato, dato che io stessa ho sentito degli spari e il grido di dolore di alcuni cani il giorno
6 gennaio all'ora di pranzo. Mi trovavo nel giardino condominiale della mia abitazione e gli spari, in verità non molto distanti, provenivano da zona urbana.
La situazione dei cani randagi in provincia di Bari ed in generale del sud Italia è sotto gli occhi di tutto il Paese e dei turisti stranieri che ci guardano e giudicano.
Ci sono leggi nazionali in materia di randagismo e di maltrattamento sugli animali per le quali l'uccisione di animali è un reato a tutti gli effetti.
Per questo mi unisco alla protesta animalista contro l'indifferenza generale delle autorità competenti e delle amministrazioni comunali a proposito di quella che non esito a definire una vera e propria emergenza randagismo, con i connessi rischi per la pubblica salute e incolumità nonché per chiedere maggiori sforzi per perseguire chi commette reati contro gli animali e una maggior opera di sensibilizzazione di esseri senzienti, con impegno reale e costante per creare una cultura del rispetto degli animali.
Distinti saluti.
Anna Maria Stufano