“Le zitelle”, commedia sul paradosso del vivere quotidiano
Successo dell'ultimo lavoro di Gianni Antonio Palumbo
In scena al teatro "Don Bosco", "Le Zitelle", commedia scritta dal giovane regista Gianni Antonio Palumbo. Dopo "Lena" un altro successo di pubblico riscontrato per una storia che nasce e si sviluppa all'interno di vicende riconducibili al vissuto del regista, e non solo.
In scena tre donne, alle prese con i preparativi del Capodanno. Tre sorelle animate da speranze, sogni, nostalgie, ma anche dalla voglia di riscatto: dal dolore forte e "prepotente" della scomparsa di un fidanzato morto giovane (Lina-Isa Inchingolo), dal tradimento di un marito (Michele-Franco Caputi) con una donna più avvenente (Giustina-Chiara De Pinto) di lei (Grazia-Daniela Andriani), e dalle delusioni di una vita passata studiare, perdendosi le grandi occasioni della vita (Rachele-Lia Massimo).
Fonte di preoccupazione della famiglia Minuti, che conta anche la presenza di un fratello sacerdote (Pinuccio-Pinuccio Tatulli), la figlia di Grazia, Pina (Giusy Andriani) deviata da amicizie poco raccomandabili (Gianna-Isa Raimondi e Mizio-Enzo Aruta) e dalla droga, che sarà causa di un brutto incidente d'auto.
All'improvviso tutti si trovano bruscamente a fare i conti con la realtà giovanile. Ma sulla scena anche altri interpreti, dalle movenze macchiettistiche, che dimostrano vizi, virtù, isterismi e manie di un pezzo di società che non finisce mai di sorprendere: un professore ipocondriaco (Giampaolo De Biase) che si accorge di essersi "assopito" negli anni della sua gioventù, due amiche (Rosina-Anna Tatulli, Mina-Chiara Pacifico) che collezionano figurine (da morto), l'eterna rivale in amore delle sorelle Minuti (Maria Giuseppa-Licia De Ruvo), la vicina insoddisfatta e pettegola (Carmela-Laura Amoruso), i figli di Grazia Lirio e Teresa (Lirio Grillo-Emanuela Tedesco), una annoiata e svogliata studentessa (Luisa-Francesca Petruzzella).
Una commedia moderna e grottesca dove momenti di pura riflessione, si alternavano a quelli di comicità, tesi a mettere in evidenza gli aspetti più paradossali del quotidiano."Un universo di pettegolezzi e ripicche, un piccolo mondo in attesa che il sole possa sorgere ancora e in cui forse non si sta poi così male...". Fonte di ispirazione per Palumbo non solo un'attenta e critica osservazione della realtà, ma anche la frequentazione letteraria del Palazzeschi, i film e le musiche di Fellini e quelli di Almodovar, dove le protagoniste sono donne, quasi sempre prese da fisime e isterismi. Il regista, dopo questo suo dodicesimo impegno, ci ha dato appuntamento per i suoi prossimi lavori teatrali e non solo..., una commedia ispirata alla storia di Don Tonino dal titolo "La lampara" e un musical "Il treno"; prossimamente in libreria "Eternità" storia a metà tra favola e romanzo metropolitano.
Eugenio Tatulli