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Le pagine oscure della storia: domenica ricordo dei molfettesi e non, scomparsi nelle foibe
11 febbraio 2015

MOLFETTA - Le associazioni Eredi della Storia, Fondazione A.N.M.I.G. e Istituto Nazionale del Nastro Azzurro di Molfetta hanno come scopo quello di preservare la memoria storica ed il ricordo dei nostri predecessori, senza strumentalizzazioni di sorta o censure di eventi “scomodi” per le varie fazioni politiche.

Una storia per molti anni dimenticata e solo recentemente venuta alla luce è quella del complesso fenomeno noto col nome di “Foibe”, dal nome delle cavità carsiche in cui numerosi italiani istriani e dalmati, religiosi furono gettati dopo essere stati torturati e/o uccisi o in alcuni casi gettati vivi (come accadde a ben 16500 italiani) durante il periodo che va dagli ultimi anni della seconda guerra mondiale fino al ritorno di Trieste nei confini nazionali (1953). L’odio scatenato dalla “pulizia etnica” operata dai titini durò per molti decenni e solo con lo scoppio della guerra nella ex Jugoslavia per l’indipendenza delle repubbliche che erano state unificate sotto la dittatura di Tito, molte coscienze sono state “smosse” e questi fatti sono venuti alla luce. Ben 300.000 italiani dovettero fuggire abbandonando tutti i loro beni e nel porto di Trieste, nel “magazzino 18”, sono ancora presenti numerosi oggetti appartenenti ai profughi.

Diversi furono i molfettesi che, come molti altri italiani nati e/o vissuti in quelle terre (i quali erano addirittura giunti a possedere diversi immobili ed aziende agricole) subirono queste violenze non solo fisiche, ma anche psicologiche. Morirono in questo modo barbaro i molfettesi:

 

Cognome

Nome

grado

nato il

deceduto il

età

Azzollini

Giovanni Rodolfo

finanziere

07/02/1923

22/09/1942

19

Bellapianta

Antonio

soldato

11/11/1910

21/04/1942

31

Famiglia Bergliaffa

carabiniere

-

-

-

Binetti

Giovanni

marinaio

08/07/1922

01/03/1943

20

Binetti

Zaccaria

appuntato

25/11/1905

11/06/1944

38

Bonadies

Paolo

sergente

15/07/1917

05/04/1943

25

Camporeale

Ignazio

soldato

24/02/1911

22/05/1944

33

Giancaspro

Pasquale

sottocapo

17/03/1911

11/09/1943

32

Marzocca

Corrado

tenente

02/05/1912

22/01/1942

19

Mastropierro

Francesco

sergente

06/09/1921

06/11/1941

20

Mergola

Domenico

soldato

03/06/1918

20/06/1944

26

Mezzina

Domenico

sottotenente

20/01/1920

08/09/1943

23

Mininni

Salvatore

finanziere

06/08/1922

24/05/1942

19

Molinini

Lorenzo

soldato

02/01/1915

02/05/1943

28

Pasculli

Pasquale

soldato

22/02/1914

02/05/1943

29

Rotondella

Vincenzo

sottotenente

31/01/1917

09/09/1943

26

Runico

Giuseppe

Serg. Magg.

09/05/1917

21/04/1945

27

Squeo

Ruggero

marinaio

09/05/1922

02/05/1943

20


Inoltre numerosi trabaccoli molfettesi che facevano la spola tra Molfetta, Zara e Pola scomparvero nel nulla con tutto il carico e l’equipaggio. Le stesse imbarcazioni furono poi riconosciute negli anni successivi da pescatori molfettesi nonostante fossero state camuffate.

Per ricordare questi nostri concittadini e connazionali, i cui eredi hanno comunque sofferto gli strascichi di quelle violenze e di quelle idee distorte che hanno portato alle stragi delle Foibe, l’Associazione Eredi della Storia, la Fondazione A.N.M.I.G. e l’Istituto Nazionale del Nastro Azzurro di Molfetta, domenica 15 febbraio, a partire dalle ore 11 esporranno presso la sede di Piazza Mazzini n° 92 pannelli documentali e fotografici per non dimenticare questa storia taciuta per troppo tempo e alle ore 18:30, presso la chiesa di San Domenico sarà celebrata una Messa in suffragio dei molfettesi infoibati.

Noi non dimentichiamo  come nel giorno della Memoria (27 Gennaio) è stato rispettato il cordoglio per i milioni di vittime della Shoa, anche nel giorno del Ricordo (10 Febbraio) abbiamo rispettato la ricorrenza mettendo la bandiera che sventola in piazza Mazzini a mezz’asta; mentre la bandiera istituzionale in quest’ultima data è rimasta com’era.

Poiché le nostre associazioni per statuto sono apolitiche ed apartitiche, all'unisono condannano tutte le stragi e le barbarie e, su richiesta del Vescovo, che ha visitato le sedi di Piazza Mazzini 92 e via San Pietro 15 meravigliandosi dell'enorme patrimonio storico conservato, faremo venire alla luce un'altra storia poco conosciuta ai più, come quella delle stragi di Cattolici,  delle chiese bruciate e rase al suolo durante la guerra (fratricida) in Spagna, e la deportazione della comunità italiana (moltissimi pugliesi) in Crimea, il genocidio in Armenia ed i Gulag in Russia.

Questo fenomeno non appartiene solo al passato, ma continua in altre forme in diverse parti del mondo, innanzitutto in quei Paesi islamici dove l'integralismo ha distorto le menti di chi comanda o di pericolose minoranze, che fanno della violenza e dell'oppressione la loro "religione". Saranno organizzate molteplici iniziative in collaborazione con la chiesa diocesana per far sì che la storia sia un “confronto” che generi una consapevolezza.

La Giornata della Memoria e la Giornata del Ricordo hanno generato e rinforzato lo slogan, ripetuto come un mantra, che si usa alla fine di ogni manifestazione : “MAI PIÙ“

Ma come disse David Bidussa: “la scommessa intorno alle Giornate della Memoria e del Ricordo, è stata persa da tempo … perché non è stata realizzata la costruzione di una coscienza storica attrezzata!”

“Mai più” significa agire in coerenza con la consapevolezza maturata con la conoscenza della storia.

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