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“La nuova maturità? Meno impossibile delle previsioni”
15 luglio 2019

La Maturità, tradizionale o nuova che sia, rappresenta una svolta decisiva nella vita di un individuo, pronto a lasciare per sempre le mura che lo proteggono sin dall’asilo per catapultarsi in una realtà piena di pericoli e di sorprese, di delusioni e di incertezze, ma anche di progetti e di traguardi. Aver affrontato una tipologia di esame del tutto innovativa e inaspettata è stata sicuramente la prima di una lunga serie di prove che i giovani ormai diplomati hanno superato proprio in questi giorni, a partire dal 19 giugno. Alcuni di loro, provenienti da vari indirizzi scolastici, hanno raccontato a “Quindici” la loro esperienza, che nel complesso si è rivelata positiva per tutti. Come valuti, nel complesso, tutte le modifiche apportate al nuovo esame di Maturità? Ritieni che le prove scritte proposte dal MIUR siano state compatibili con le indicazioni fornite e con il tuo percorso di studi? Qual è la tua considerazione in merito al colloquio orale? E la fatidica scelta della busta che materiale ti ha riservato? Valeria Farinola, diplomata al Liceo Classico “Leonardo da Vinci” di Molfetta «Il nuovo temutissimo esame non si è rivelato poi così impossibile. Per quanto riguarda gli scritti, infatti, ho trovato le tracce proposte assolutamente compatibili con il percorso di studi svolto durante l’anno. Invece un po’ diverso il mio parere riguardo all’orale: sarebbe stato meglio ricevere le direttive con più anticipo in modo tale da orientare anche i docenti stessi ad affrontare argomenti che meglio si prestassero al collegamento pluridisciplinare. Tuttavia credo che sia necessaria una conoscenza degli argomenti più approfondita che permetta di proporre collegamenti adeguati e originali. Nella mia busta c’era un passo del coro dell’” Adelchi” di Manzoni in cui ho riconosciuto la tematica generale “guerra e pace”, posso dire di aver fatto una buona scelta». Claudia Mastropasqua, diplomata al Liceo Classico “Leonardo da Vinci” di Molfetta «Credo che le modifiche degli esami di maturità siano state abbastanza coerenti con le indicazioni forniteci, seppure in ritardo. Molto limitante per me è stata la prima prova, ritengo che le domande tengano in gabbia la capacità critica e la creatività di un maturando. Aldilà di questo, posso affermare che condivido sia le modifiche per quel che concerne la seconda prova, perché è fondamentale comprendere un testo oltre che tradurlo, sia le novità del colloquio orale. Mi ha fatto piacere aver abbandonato la tesina e aver avuto la possibilità di costruire un percorso sul momento, mettendo a frutto la capacità di creare collegamenti interdisciplinari istantanei. L’unica pecca della seconda prova scritta è stata quella di non esserci soffermati molto sulle figure retoriche e sullo stile degli autori durante il triennio». Miriana Amorese, diplomata al Liceo Scientifico “Albert Einstein” di Molfetta «Non posso confrontare questa nuova maturità con la precedente, avendone vissuta in prima persona solo una, ma posso dire di essermi trovata bene con questa modalità. È stato positivo fare due prove scritte anziché tre, la prova di italiano è andata bene, la seconda, che allo scientifico prevedeva sia matematica che fisica, con un’adeguata preparazione era più che sostenibile. L’introduzione della busta all’orale mi ha fatto ridere come iniziativa sulle prime, ma non si è rivelata poi tanto sbagliata. Io ho pescato un documento in inglese di George Orwell sul tema della comunicazione ed è stato facile trovare agganci con le altre discipline d’esame». Giuseppe Altomare, diplomato al Liceo Scientifico “Albert Einstein” di Molfetta «Penso che serva maggior organizzazione e servano più informazioni per i commissari da parte del MIUR per lo svolgimento degli esami, soprattutto per quanto riguarda la prova orale. Ritengo che per quanto riguarda le tracce non ci si possa lamentare sulle opzioni dateci. Per quanto riguarda la seconda prova poi, c’era il problema di alcuni quesiti non proprio coerenti con il percorso di studi effettuato durante l’anno. Per quanto riguarda la prova orale, oltre alla difficile comprensione su come veramente affrontarla, devo riconoscere che pensavo fosse più complessa da gestire. Nella mia busta ho trovato un documento di latino riguardante un testo di Tacito su come Nerone abbia impedito il suicidio di Paolina, moglie di Seneca». Martina de Pinto, diplomata al Liceo Scientifico “Albert Einstein” di Molfetta «Non sono molto contenta delle modifiche apportate al nuovo esame di maturità, poiché non è stato possibile prepararsi in maniera adeguata in quanto, nel corso del quinquennio il percorso di studi si è basato sulla preparazione rispetto all›esame tradizionale. Tuttavia mi reputo fortunata per l’eliminazione della terza prova, la più temuta tra le prove scritte, anche se nel complesso le prime due prove e l’orale erano molto più complessi. Per quanto riguarda la prima prova le tracce proposte non erano appieno conformi al mio percorso di studi, non le ho trovate particolarmente motivanti. La seconda prova, come tutti ci aspettavamo, era molto complessa, però fortunatamente ci siamo preparati molto nel corso dell’ultimo anno proprio per affrontare queste difficoltà. Penso che il nuovo colloquio orale metta tutti i ragazzi alla pari, tuttavia credo che la difficoltà sia aumentata rispetto al colloquio tradizionale, poiché l’alunno, nel momento in cui pesca il documento, ha davvero poco tempo per collegare tutte le materie e fare un discorso coerente con il proprio percorso di studi. Io ho pescato un documento molto bello, raffigurante il Crystal Palace, costruito a Londra per l’esposizione Universale tenutasi nel 1851 e, dunque, ho sviluppato la tematica del progresso, facendo gli opportuni collegamenti con le altre materie». Gaia Raffaele, diplomata al Liceo delle Scienze Applicate “Rita Levi Montalcini” di Molfetta «Sinceramente non avrei mai pensato di dirlo, ma le nuove modalità apportate all› esame di maturità mi hanno permesso di esprimermi al meglio, dimostrando tutte le mie conoscenze e competenze. Personalmente ritengo che le simulazioni e le indicazioni offerte dal MIUR hanno permesso a noi maturandi di prepararci al meglio per affrontare le varie prove somministrateci. Sicuramente tutto ciò è stato facilitato da una solida preparazione costruita nel corso del triennio insieme a tutti i professori. La busta, la grande incognita, si è rivelata formidabile. In fin dei conti credo che chi dispone delle conoscenze riesce ad argomentare e a trovare i collegamenti più adatti. Personalmente ho estratto la busta contenente come macroarea le relazioni, collegata ad un documento di storia incentrato perlopiù sulla Guerra fredda, la Nato e il patto di Varsavia». Laura Petruzzella, diplomata all’Istituto Tecnico Commerciale “Gaetano Salvemini” di Molfetta «Nel complesso le modifiche mi sono sembrate abbastanza utili e lineari con quanto previsto. A mio avviso alcune di queste hanno anche semplificato l’esame come l’eliminazione della terza prova, la più temuta dagli studenti. Le prove scritte sono state coerenti con il nostro percorso di studi e tutto sommato le ho trovate abbastanza semplici. Anche l’unione delle due materie specializzanti nella seconda prova è stata più semplice di quanto ci aspettassimo». Gabriele Mastropasqua, diplomato al Liceo Artistico “de Nittis-Pascali” di Bari «In generale non mi lamento delle modifiche apportate, ma avrei rivisto il colloquio orale sinceramente, credo si potesse organizzare meglio. Le prove scritte sono state compatibili con il mio percorso di studi, non posso lamentarmene. Non ho ancora fatto l’esame orale, ma mi aspetto di trovare nella busta che sceglierò delle immagini che raffigurano delle opere che abbiamo studiato durante l’anno». Valentina Petruzzella, diplomata al Liceo delle Scienze Umane “Vito Fornari” di Molfetta «Secondo me le modifiche apportate nel complesso al nuovo esame sono giuste e corrette, così i professori riescono a valutare come l’alunno riesca a collegarsi in generale a tutte le materie, a partire da un argomento base. Le prove scritte dal MUIR sono state compatibili con le informazioni fornite e con il mio percorso di studi, anche se mi aspettavo un documento più attuale e sul problema della plastica, dell’inquinamento oppure uno sul terrorismo. Al colloquio orale ho pescato un documento su Maria Montessori, una delle prime pedagogiste italiane a parlare della scuola dei bambini e di educazione alla pace. Inizialmente ero spaventata perché non sapevo cosa potesse capitarmi, avevo paura di pescare un documento inerente alla matematica o alla fisica, però è andata bene, sono riuscita ad articolare un bel discorso sul tema crisi e cambiamento». Marianna Grossano, diplomata al Liceo Linguistico “Vito Fornari” di Molfetta Credo che le modifiche apportate all’esame di maturità siano state piuttosto affrettate. Modificare l’esame e comunicare il tutto solo a gennaio non ha fatto altro che creare scompiglio nelle scuole. Nonostante ciò credo che ridurre le prove scritte, da 3 a 2, ha agevolato il ripasso di fine anno degli studenti. Ad esempio io ho portato in seconda prova inglese e tedesco e il pomeriggio prima delle prova mi è bastato ripetere qualche fondamentale regola di grammatica per prepararmi alla prova. Le prove scritte sono state assolutamente compatibili con il mio percorso di studi. Grazie alle simulazioni a livello nazionale e all’aiuto dei singoli docenti, affrontare le prove scritte non è stato un problema per me. Le ho trovate compatibili con le simulazioni proposte dal MIUR qualche mese fa e ciò ha aiutato noi studenti ad arrivare preparati all’esame. Sulla prova orale, invece, mi sono ricreduta: una volta aperta la fatidica busta, è possibile indirizzare il discorso dove si vuole, ovviamente compiendo collegamenti logici e sensati. Importante è anche fare una riflessione sul percorso di Alternanza Scuola Lavoro compiuto durante il triennio e tanto più avere un’infarinatura generale su ‘Cittadinanza e Costituzione’, materia che ad oggi non è inserita in tutti i POF dei licei italiani. Ritengo che osservare le correzioni delle prove scritte assieme ai docenti sia un buon modo per fornire spiegazioni dettagliate su ció che è stato fatto nei primi due giorni di maturità».

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