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La maestra, storia di una vocazione. Ricordo di Concetta Della Ratta  
15 luglio 2007

La scuola e la famiglia, i due pilastri educativi della nostra società sono sotto accusa. I recenti fatti di cronaca aumentano il disagio di quei docenti che lavorano con coscienza e senso del dovere. Soltanto poche voci, ultima quella di Piero Citati, si alzano per ricordare quello che la scuola italiana ha rappresentato per tante generazioni forgiate a quei sani principi ispiratori, per sottolineare che ancora qualcosa si può e si deve fare per salvare il salvabile. Per esempio mantenere vivo il ricordo di chi nella scuola ha creduto, ha lavorato con abnegazione, con gioia, nella convinzione di svolgere un ruolo importante non solo per i giovani, ma per la famiglia e soprattutto la società: quello di insegnare. E lei Concetta Di Gangi – Della Ratta Rinaldi era rimasta per tutti: la maestra. Anche dopo aver chiuso la sua lunga carriera, 44 anni di servizio, medaglia d'oro al merito scolastico, tutti la ricordano così: la maestra Concetta dai toni dolci ma decisi, dai modi eleganti e garbati di donna di altri tempi, che riusciva a calamitare l'attenzione delle sue alunne che pendevano dalla sua bocca, perché era capace di rendere tutto facile e chiaro. Aveva un grande dono comunicativo, uno spirito materno in quel suo grande sorriso negli occhi oltre che sulle labbra. Il lavoro non le pesava, anzi. Aveva scelto lei, caparbiamente, di dividersi fra la famiglia e il lavoro, anche se in quegli anni era disdicevole per una donna, nata in Sicilia da una famiglia borghese, lavorare. Ma non voleva che il suo titolo di studio, conseguito a Palermo, restasse nel cassetto e non si era arresa ai condizionamenti e ai divieti del tempo e con grinta aveva ottenuto il consenso dai genitori di intraprendere la carriera scolastica. Il suo sogno si concretizzava. Spesso raccontava la sua esperienza professionale ai figli, ai nipoti, e ricordava quel mondo contadino semplice e pieno di valori tradizionali, Polvelle e Senise, che l'avevano accolta giovane maestra alle prime armi. Poi il trasferimento a Molfetta. Un'altra realtà, un'altra sfida, vinta. Oggi rimane di lei, nonna Concetta, la maestra, il dolce ricordo delle sue ex alunne, molte delle quali insegnano, della famiglia e di quanti la amarono per la sua passione di donna forte e tenera nel suo duplice ruolo di madre e insegnante. Una scelta, una vocazione. Un esempio per gli insegnanti di oggi.
Autore: M.A.A.
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