L'Europa chiede di demolire altri pescherecci
MOLFETTA – 12.1.2003
Ridurre ancora lo sforzo di pesca. Perché alcune specie ittiche si stanno esaurendo. Nell'Adriatico, come in tutti i mari d'Europa. L'Ue ribadisce la linea politica degli ultimi anni e torna a chiedere ai pescatori di demolire i propri natanti. Cambiare mestiere, in cambio di finanziamenti nazionali ed europei. Nuove rottamazioni all'orizzonte, dunque. Anche a Molfetta, regno ormai “decaduto” della pesca adriatica.
Nei giorni scorsi il commissario F. Fischler ha lanciato la “nuova politica della pesca europea”. Pescare meno per evitare che in un prossimo futuro i mari siano solo pattumiere morte. E nel frattempo mettere in moto canali di finanziamento che possano aiutare gli operatori del settore a superare le ricadute sociali della riduzione dello sforzo di pesca.
Sono i piani di gestione pluriennale una delle novità della linea Fischler. Fissare una strategia a lungo termine, regolamentando il più possibile il regime di pesca. La pesca sarà praticata in modo tale che il tempo trascorso in mare dai pescatori corrisponda alle quantità che possono effettivamente pescare. Questo darà alla fauna ittica il tempo necessario per ricostituirsi, e, secondo l'Ue, consentirà inoltre ai pescatori di pianificare la loro attività a medio termine.
Le nuove disposizioni in materia di riduzione dello sforzo di pesca entreranno nel vivo il prossimo 1 febbraio: a partire da questa data la pesca del merluzzo non potrà protrarsi oltre il numero di giorni al mese fissato da Fischler. Una misura che certo ridurrà di molto le quote di pesca in questo comparto. Restrizioni dure saranno ugualmente applicate alla pesca per la produzione di faine di pesce.
Ai pescatori che resta? La possibilità di accedere per due anni a “contributi compensatori”, che saranno erogati attingendo a risorse comunitarie e nazionali. Per le imbarcazioni di piccolo taglio, però, gli aiuti pubblici per il rinnovamento della flotta saranno soppressi dopo un periodo transitorio che terminerà il 2004. “Nessuna risorsa pubblica contribuisca a mantenere ancora più a lungo una flotta già pletorica”, ha infatti ammonito Bruxelles. E per chi non rispetterà i limiti e i divieti europei, dure sanzioni sono state previste dal piano Fischler. Niente sconti, ha ribadito il commissario. Perché le multe saranno gestite direttamente dall'Ue, senza passare per lo Stato membro.
Insomma, tempi duri per i pescatori di Molfetta e dintorni. In attesa che i pesci tornino a popolare i mari d'Europa.
Tiziana Ragno