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L'antiracket incontra il console tedesco a Molfetta sul tema della mafia, ma evita argomenti scomodi
22 ottobre 2010

MOLFETTA - La mafia in Puglia è stato il tema centrale dell’incontro tra il presidente dell’associazione provinciale Antiracket e Antimafia Renato de Scisciolo e il Console Generale di Germania a Napoli, Christian Much (a sinistra nella foto insieme a de Scisciolo).
L’incontro, durato più di un’ora al quale hanno preso parte oltre al vice sindaco Pietro Uva, in rappresentanza dell’amministrazione comunale, i rappresentanti di guardia di finanza e carabinieri, è avvenuto a porte chiuse. Solo dopo oltre un’ora d’attesa, i giornalisti sono stati invitati ad entrare per ascoltare le conclusioni del vice sindaco, del console Christian Much e del presidente provinciale dell’associazione Antiracket e Antiusura. Un comportamento certamente deplorevole, che denota mancanza di organizzazione e scarso rispetto verso gli organi di informazione, tenuto conto anche dell’ora della convocazione dei giornalisti, le 14, per lasciarli fuori della porta fino alle 15.30. Ma quel che è più grave, è la durata della cosiddetta conferenza stampa: pochi minuti, senza toccare i temi importanti della sicurezza a Molfetta, che anche l’antiracket sembra sottovalutare.
Durante l’incontro, promosso proprio dall’associazione antiracket, si sarebbe discusso sulla situazione della criminalità in Puglia, e della trasformazione delle attività criminose negli ultimi anni. De Scisciolo avrebbe fornito al Console in visita a Molfetta una mappatura delle zone ad alto rischio criminalità in Puglia.
La mafia in Puglia ha sempre avuto una marcia in più, in particolare negli anni Settanta quando la nostra terra era considerata il punto d’arrivo di tutti i traffici, specialmente quello di sigarette. Dopo la scomparsa definitiva di questi scambi via mare, pare che la criminalità organizzata si sia ristrutturata riprendendo i traffici di sigarette, questa volta made in China, non più via mare ma via terra, facendo viaggiare gli scatoloni ben occultati su tir.
Con l’incontro di ieri il console ha voluto conoscere la situazione, nel nostro territorio, del racket delle estorsioni e del fenomeno della criminalità in generale, tastando il terreno per eventuali investimenti e insediamenti nella nostra terra da parte di imprenditori tedeschi.
«E’ stato un incontro molto approfondito – ha detto il Console Much - e sono rimasto impressionato dalla collaborazione esistente tra l’associazione Antiracket e le istituzioni. Da quest’incontro - ha continuato il Console - ho capito meglio la situazione economica, sociale e istituzionale»della Puglia.
Sulla stessa linea d’onda il vice sindaco Pietro Uva che ha sottolineato «l’essenzialità dell’associazione Antiracket nella diminuzione della criminalità» sia nella nostra città che in Puglia. «E’ molto importante - ha sottolineato il vice sindaco – la collaborazione tra amministrazione, Associazione Antiracket e istituzioni» facendo un invito al Console, all’insediamento di aziende tedesche nel nostro territorio.

Giovanni Angione

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CORSIVO
 
Un comportamento scorretto
Come già accennato nell’articolo sull’incontro con il console tedesco, non si può, dopo oltre un’ora di attesa, liquidare i giornalisti con una sintesi della sintesi di quello che è stato detto a porte chiuse. Durante l’incontro con la stampa inoltre, non c’è stato alcun accenno agli ultimi fatti criminosi avvenuti nella nostra città e sui quali “Quindici” ha lanciato da tempo l’allarme sicurezza. Nessun accenno alle numerose rapine registrate dall’inizio dell’anno ai danni di supermercati e ipermercati della zona, nonostante proprio ieri ci sia stata l’ennesima rapina al supermercato Eurospar qualche ora prima della conferenza.
Ma soprattutto neppure una parola è stata detta sulle circa 25 vetture distrutte dalle fiamme da luglio ad ottobre di questo anno, alcune di proprietà di noti ristoratori, commercianti e professionisti cittadini e sul rogo avvenuto ad agosto ai danni di una nota pizzeria. Dall’associazione antiracket avremmo voluto sapere se queste azioni criminali configurano l’ipotesi di un’azione del racket a Molfetta (molto probabile) e qualcosa anche sullo strano fenomeno delle rapine che avvengono da mesi sempre allo stesso supermercato. Tutto normale, tutto tranquillo? Solo microcriminalità e autocombustione delle automobili, a causa del... caldo eccessivo che caratterizza la nostra città? Oppure un gesto di cortesia verso l’amministrazione comunale di centrodestra per la quale questi argomenti sono scomodi?
Insomma, per dire solo due parole frettolose, sarebbe stato sufficiente non convocare i giornalisti, umiliandoli in una lunga attesa, ma limitarsi ad un comunicato stampa sull’incontro. La conferenza stampa, lo ricordiamo agli organizzatori, è un’altra cosa, comporta le domande dei giornalisti. Se non si volevano far ascoltare al console tedesco alcune cose scomode (per non compromettere eventuali investimenti), si poteva proseguire l’incontro con la stampa, dopo che  il signor Much era andato via. Oppure, forse, si è scelta questa strada per evitare brutte figure, in mancanza di argomenti?
Q
 
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