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“Imparare ad accogliere l'altro come soggetto culturale e sociale” Incontro con Padre Zanotelli e Antonio Brusa alla “Meridiana”
15 giugno 2002

«Dobbiamo imparare ad accogliere l'altro come soggetto culturale e civile, solo così possiamo fare un salto di qualità da una logica imperialista. Si tratta di un passo storico: accettare l'altro ricco perché diverso da me. Far passare questo nel sistema scolastico e formativo è estremamente difficile». Alex Zanotelli, padre comboniano. «I se non fanno la storia ma nella storia si vede l'approccio al futuro. Per questo i programmi scolastici devono puntare a formare un individuo che sappia ragionare». Antonio Brusa, docente di didattica della storia all'Università di Bari. Due diverse visioni della realtà, la prima, cristiana e antropologica, la seconda, laica e scientifica, a confronto nell'incontro organizzato dalla casa editrice “la meridiana” in occasione della inaugurazione al pubblico della nuova sede (via G. di Vittorio, 7) sul tema: “Libere e conformate. Educazione e coscienza nella cultura italiana”, moderato dal giornalista del “Corriere del Mezzogiorno”, Fabrizio Versienti. Padre Alex, 63 anni, è tornato da poco in Italia dopo dodici anni trascorsi nella baraccopoli di Korogocho, alla periferia di Nairobi, “sotterraneo della vita e della storia” come è solito definirla. A Bari ha presentato il “Giubileo degli oppressi”, che il 12 settembre farà tappa proprio a Molfetta. “Ciò che ti tocca di più in Africa non è la miseria della gente ma la povertà antropologica, il rifiuto di sé stessi, di essere neri, di avere una cultura differente. L'Africa è stata per secoli vista come non soggetto di storia”. Il prof. Brusa sottolinea che “nel '95 in Ruanda era stato proibito di insegnare la storia”, una storia di colonialismo e di sanguinose lotte civili. “Noi europei siamo abituati a leggere la storia dal nostro punto di vista, quello dei vincitori e civilizzatori. Non occorre dimenticare chi siamo, la nostra storia, il contributo letterario e artistico dato dai nostri maestri, ma non dobbiamo nemmeno metterlo in un museo ed elevarlo su un piedistallo. Dobbiamo rimetterlo in circolazione”. Alex Zanotelli suggerisce il suo punto di vista: “leggere la realtà dal basso”. Perché spiega, “non esiste una lettura neutrale della realtà e questo vale anche per la Bibbia. Il dio che rivela la Bibbia è un dio di parte, dalla parte del suo popolo che vuole diventi una comunità alternativa all'impero, per ottenere una economia di eguaglianza. Il punto di vista del Vangelo è quello dei “crocifissi della storia”. La “convivialità delle differenze” è la chiave della modernità, che come ricorda padre Alex, era la strada già indicata da Don Tonino. Quello che rimane inspiegabile è come invece di educare all'universalità nel nostro paese si siano partorite riforme come la Bossi-Fini che “riserva diritti sociali e civili di cittadinanza solo agli stranieri dotati di contratto di lavoro. Mentre nel mondo il 20% della popolazione consuma, secondo le stime della Banca Mondiale, l'83% delle risorse disponibili e quasi due miliardi di uomini donne e bambini sopravvivono con meno di un dollaro al giorno. Questo è puro impero. Impero che oggi come ieri ha bisogno delle armi per dettare le proprie leggi. Sappiamo che basterebbero 13 miliardi di dollari per dare speranze concrete a queste persone, ma la politica internazionale va in un'altra direzione. Negli Stati Uniti si spenderanno quest'anno 500 miliardi di dollari in armamenti, contro i 257 miliardi dello scorso anno e in Europa si passerà da 150 a 250 miliardi di dollari”. I vertici internazionali, la Fao, le promesse di aiuti? “Non cambiano nulla. Per i poveri e per gli oppressi, per coloro che vivono nelle periferie nei sotterranei non cambia nulla, la realtà è sempre peggiore”. Un incontro tra due modi diversi di osservare e raccontare la realtà da cui emerge una conclusione comune: incoraggiare la libertà di coscienza e la positività del rapporto con l'altro come unica strada per un futuro migliore. Michele de Sanctis jr.
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