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Il sindaco Natalicchio: “Il porto di Molfetta deve ripartire. Rafforziamo la tutela legale per prendere le giuste decisioni e andare avanti” L'avvocato amministrativista Vincenzo Cerulli Irelli e il penalista Michele Laforgia hanno ricevuto incarico di supporto al R.U.P. dal Comune di Molfetta. La procura nell'atto di dissequestro aveva disposto per il progetto di messa in sicurezza l'approvazione al Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici
23 settembre 2015

MOLFETTA - Il 28 gennaio 2015 con delibera n. 14 la Giunta comunale ha approvato il progetto esecutivo di lavori di “Messa in sicurezza delle opere già realizzate del Nuovo Porto Commerciale di Molfetta dell’importo complessivo di 7.550.000 euro. Risultato di molteplici tavoli tecnici avviati a partire dalla riunione del 13 novembre 2013, convocata dal GIP presso il Tribunale di Trani in seguito al sequestro preventivo delle aree oggetto dei lavori, nell’ambito dell’operazione denominata “D’Artagnan” condotta dalla Guardia di Finanza di Finanza e dal Corpo forestale dello Stato.

Tutti i partecipanti convennero sulla opportunità di procedere alla esecuzione dei lavori per la messa in sicurezza dell’area di cantiere e per la conservazione delle opere in corso di realizzazione e, nel corso della successiva riunione del 17 gennaio 2014, il GIP ha espressamente evidenziato l’assoluta urgenza di effettuare detti lavori.
Con riferimento a tali lavori, distinti e sopravvenuti rispetto a quelli oggetto del contratto di appalto per la costruzione del porto commerciale, pur costituendo in gran parte opere già previste nel progetto esecutivo, è emersa l’esigenza di stipulare nuovi contratti, sia per l’attività di direzione dei lavori sia per la realizzazione dei lavori stessi, con l’intervento dell’amministratore giudiziario dott. Giuseppe Vacca. A tal fine, quest’ultimo è stato autorizzato a porre in essere tutti gli atti necessari per la formalizzazione dei rapporti.
Il progetto predisposto dall’amministrazione aveva ricevuto il 24 novembre del 2014 dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del territorio e del mare il parere di compatibilità ambientale dei lavori, in quanto le opere di messa in sicurezza da realizzare “non interferiscono con il Posidonieto San Vito – Barletta”, elemento caratterizzante del SIC”; e che “gli interventi di messa in sicurezza previsti non comportano impatti ambientali apprezzabilmente diversi  da quelli valutati con il decreto di VIA n. DSAA-DEC-648 del 23.06.2005 ed anzi gli impatti saranno quantitativamente inferiori, in ragione della ridotta estensione del molo di sopraflutto e della mancata esecuzione di alcune lavorazioni minori quali la  pavimentazione dei rilevati”.

Il 15 maggio 2015 il Pubblico Ministero presso il Tribunale di Trani ha disposto il dissequestro delle aree oggetto dei lavori del Nuovo Porto commerciale condizionato al rispetto delle seguenti prescrizioni: redazione di progetto complessivo comprendente in via primaria le opere di messa in sicurezza e bonifica delle aree di interevento; sottoposizione del relativo progetto alla approvazione degli Enti preposti e al Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, ai sensi dell’art. 127, comma 3, del D. Lgs 12.04.2006 n. 163 (“Codice dei Contratti Pubblici”).
Vista la complessità delle problematiche giuridiche insorte e connesse alla prosecuzione delle opere di realizzazione del Nuovo Porto Commerciale che investono aspetti amministrativi, civilistici e penali intrecciati fra di loro, il Comune di Molfetta ha affidato incarico di supporto al R.U.P.  (Responsabile unico del procedimento, architetto Lazzaro Pappagallo) all’avvocato amministrativista Vincenzo Cerulli Irelli e al penalista Michele Laforgia per l’individuazione di percorsi amministrativi improntati alla assoluta legittimità dell’operato pubblico per la ripresa dei lavori di messa in sicurezza, per un importo complessivo di 122.000 euro.
“In tutta la vicenda della costruzione del nuovo porto commerciale – spiega il sindaco di Molfetta, Paola Natalicchio – la precedente amministrazione non ha ritenuto di avvalersi di un supporto legale per seguire anche atti complessi quali la transazione da 7,8 milioni di euro. Con l’inchiesta penale in corso, nonché la complessità amministrativa del procedimento legato al contratto e all’appalto del progetto originario, è interesse di questa amministrazione dotarsi dell’assistenza legale di professionisti di alta qualificazione in campo civile e penale allo scopo di proseguire e concludere l’iter progettuale ed esecutivo delle opere portuali in condizione di assoluta legittimità delle procedure sia sotto l’aspetto tecnico sia sotto quello economico-contabile ”. Agli avvocati è affidata l’assistenza e supporto informali al R.U.P. sulle modalità procedurali e nei rapporti con le imprese appaltatrici, con l’Autorità di Vigilanza sui LL.PP. e con la Procura della Repubblica di Trani e potranno rilasciare parerei e/o relazioni per iscritto, su richiesta dello stesso R.U.P. o dell’amministrazione comunale.
“Spero – conclude il sindaco – che non insorga la solita polemica sugli incarichi. Questi soldi investiti nella consulenza legale di Cerulli e Laforgia sono investiti sulla sicurezza della città e con un solo obiettivo: proseguire i lavori. È pacifico che il porto deve ripartire e che non possiamo stare fermi, né però dobbiamo commettere gli errori di chi ci ha preceduto il cui prezzo è stato pagato dalla città”. 

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tommaso gaudio, uomo di poca fede! Ce la faremo! Ce la faremo o meglio ce la faranno perchè noi non ci saremo....peccato! Gli altri, quelli che ce la faranno, vedranno approdare, ormeggiare, arrivare e partire dal Nuovo Porto Commerciale, carghi e scarghi, navi e supernavi, petroliere e super petroliere. Imbarchi e sbarchi di milioni di passeggeri provenienti da tutto il pianeta e, forse, anche da altri mondi ora lontani ma un domani a noi, anzi a loro, vicinissimi. Molfetta sarà il centro gravitazionale di tutto il commercio marittimo: profumi, spezie orientali, tessuti, sete ornamentali orientali tappezzeranno i nostri, anzi i loro, palazzi, casa e appartamenti. Saranno smentiti tutti coloro i quali hanno definito questo grande quanto intelligentissimo progetto, un'intenzione faraonica. Peccato che, di questi, non ci sarà più nessuno oramai trapassati a nuova vita e chissà in quale porto. Opera faraonica? Niente di faraonico, bensì grande capolavoro portuale da ben definirsi "patrimonio dell'umanità". Spezzare le reni a porti ben più consolidati dei dintorni? Mai definizione fu mai errata e, più che spezzar reni, sarebbe molto meglio e saggio dire: gli faremo un mazzo grande così, anzi, gli faranno, perchè noi non ci saremo. Peccato non poter gioire e sollazzarsi in quello che sarà l'Eldorado, la nuova età dell'oro planetaria e tutto grazie a quest'opera maltrattata e bistrattata ora, poi sarà tutto un belvedere, un bel gioire.....peccato noi non ci saremo, chissà in quale porto le mareggiate della vita ci faranno ormeggiare, non sarà certo il Porto Nuovo Commerciale di Molfetta, opera in cui mai abbiamo creduto, mai avuto fede. Certo, certo, possiamo ben dirè evitando così lungaggini e fiumi di parole: chi vivrà vedrà, chi non vivrà.....peccato!


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