Il sindaco Azzollini non si presenta alla conferenza di servizi sul Pulo di Molfetta. Divella: la Provincia andrà avanti da sola
La Provincia si assumerà l'onere dei lavori, salvo poi rivalersi sul Comune, che ieri non era presente con nessun suo rappresentante
MOLFETTA - Un vero e proprio sberleffo quello fatto ieri sera dal sindaco, Antonio Azzollini, al Presidente della Provincia di Bari, Vincenzo Divella (a sinistra nella foto, con l'assessore Zaza e il consigliere Cives), e ad un pezzo della sua giunta. Uno sgarbo cui magari il primo cittadino di Molfetta saprà trovare sue ragioni politiche, ma che non può averne sul piano del rispetto delle istituzioni e della città e ancor meno su quello della cortesia.
La Provincia aveva convocato ieri pomeriggio una conferenza di servizi per provare a chiudere la questione della riapertura del Pulo di Molfetta, decidere l'avvio dei lavori necessari a porre rimedio agli atti di vandalismo compiuti negli ultimi anni nella dolina, perfezionare la concessione della gestione ad un pool di associazioni locali – Archeoclub, Ictiùs, Legambiente, ProLoco, Terrae, WWF - oppure prendere altre decisioni, qualora il Comune avesse voluto avanzare proposte differenti.
Alle 17.30, puntuali, nell'aula consigliare, il presidente Divella, l'assessore alla Socialità, Antonello Zaza, quello al Patrimonio, Nicola Aquaviva, il consigliere provinciale Mimmo Cives, l'architetto Sergio Fanelli, dell'Ufficio tecnico provinciale, c'erano, presenti anche molti cittadini, visto che la conferenza di servizi era stata aperta al pubblico, ma non s'è visto alcun rappresentante del Comune.
Non il sindaco, non uno dei ben dieci assessori della sua giunta, non un consigliere comunale di maggioranza, un usciere, un pinco pallino qualsiasi con l'incarico di rappresentare la città.
Eppure, per una volta tanto, il sen. Azzollini non era impegnato a Roma per la sua attività di parlamentare, e fino a qualche minuto prima dell'avvio dei lavori si aggirava tranquillamente per i palazzi comunali; è giunta voce che fosse impegnato in un incontro con i commercianti, allora avrebbe potuto delegare l'assessore al Turismo, Leo Petruzzella, oppure un altro a sua scelta, a portare la posizione della città, invece nulla.
Non ha nascosto la sua amarezza, l'assessore Zaza: “Come molfettese chiedo scusa alle istituzioni – ha esordito – ognuno è libero di non essere d'accordo, ma la propria posizione va espressa in modo trasparente e soprattutto senza dimenticare il rispetto delle istituzioni. Il sindaco Azzollini non presentandosi a questo incontro non ha voluto rispettare neppure la città”. Uno sconcerto ribadito anche dal consigliere Cives.
Il presidente della Provincia ha sorvolato con signorilità sullo sgarbo ricevuto, personalmente ed in quanto espressione di un organo istituzionale, preferendo andare oltre, assumendosi da solo la responsabilità delle scelte che avrebbero potuto e dovuto essere concertate con la città e prendendo impegni precisi: avviare i lavori necessari alla riapertura del Pulo, stimati in circa 100mila euro, salvo poi rivalersi per le vie legali contro il Comune di Molfetta, ed affidare al gruppo di sei associazioni molfettesi la gestione della dolina, con 40mila euro annui, per i primi tre anni. “La Provincia andrà avanti da sola – ha affermato Divella – mi metto a disposizione per rispetto verso la città di Molfetta, non siamo noi quelli che ostacoliamo la riapertura e l'utilizzo del Pulo, ma altri, dopo questo pomeriggio è chiaro a tutti”.
Senza con questo nascondere l'amarezza e le difficoltà che comunque ci sono, anche perché nel piano preparato ormai da tempo si pensava alla gestione non della sola dolina, ma di quello che è stato definito il “sistema Pulo”, considerando anche il Lazzaretto, sede del futuro museo archeologico, ed il “fondo Azzollini”, di proprietà comunale. Come sottolineato anche dal rappresentante delle associazioni, che hanno rinnovato la proposta di collaborazione.
I tempi dovrebbero essere rapidi, anche la questione del collaudo, tecnico-ammnistrativo, lo ha definito l'arch. Fanelli, non è un ostacolo all'avvio dei lavori e alla programmazione di una prossima riapertura.