Il nuovo bilancio comunale: troppe restrizioni
MOLFETTA – 27.2.2002 Tutta colpa dell'Unione europea le restrizioni al bilancio comunale che dovrà essere all'insegna del rigore e del rispetto del patto di stabilità: insomma con questi vincoli, non si può fare molto. E l'amministrazione parla di restrizioni “anti-costituzionali”. “L'ultima Finanziaria del governo – ha sostenuto Giuseppe Paparella, dirigente settore Ragioneria – fissando il limite massimo entro il quale i Comuni possono aumentare rispetto al 2000 le spese di gestione corrente, non al di sopra del 6%, viola il principio di autonomia degli enti locali e va a scapito degli interessi della collettività”. Ma, per il sindaco, Tommaso Minervini (nella foto), un bilancio che punti alla riduzione del debito e alla stabilità dei prezzi, è un dovere e può diventare anche un'opportunità per i Comuni. “Dobbiamo tenere la spesa sotto controllo – chiarisce – e soltanto così faremo investimenti all'altezza delle nostre possibilità”. “Niente aumenti delle imposte, inalterate le tariffe e grande slancio al project financing”, ha annunciato Mauro Magarelli, vice sindaco e assessore al Bilancio. Per evitare l'indebitamento nelle spese di investimento, la soluzione secondo la giunta comunale, sta nell'affidare la progettazione, la realizzazione e la gestione di beni e strutture ai privati. Che, precisano, avranno tutti gli interessi a migliorare e tenere alti i servizi offerti. Sarà così per i parcheggi interrati di via F. Cavallotti, Piazza Paradiso e Piazza Moro, per la trasformazione della pista di pattinaggio nel rione di ponente, in campo di calcetto, per l'ampliamento del lungomare e per il porto turistico. Si farà ricorso, invece, ai Por (fondi comunitari strutturali, emessi dalla Regione), per l'adeguamento degli impianti di pubblica illuminazione e per l'infrastrutturazione della zona artigianale. Quanto agli investimenti, larghissimo spazio all'ambiente (44, 94% del totale previsto) e piccolissima fetta alla cultura (0, 12). Ma il sindaco precisa: “Molti interventi a favore della cultura sono stati inseriti in altre voci di bilancio”. Naturalmente nelle voci di bilancio non si tiene conto delle consulenze, degli sprechi natalizi e del costo dei nuovi assessori. Qualcuno mormora: niente tasse? Ma le hanno già messe tutte. E se la decisione è del commissario, si sarebbe potuto ritirare qualche provvedimento o ridurlo, ma gli assessori, poi come fare a pagarli?