Il liceo Scientifico tra i primi al Certame Bruniano
Con l'alunno Fedele Marrano
Uno studente del Liceo scientifico di Molfetta, Fedele Marrano della classe IV sez. D assegnata al prof. Vito Favuzzi per gli insegnamenti di Storia e Filosofia ha ottenuto un lusinghiero risultato alla seconda edizione del Certame Bruniano tenutosi il 5-6-7 aprile 2002 a Nola (Na).
L'alunno si è classificato al quarto posto, conseguendo il premio di circa € 774 e un dono in libri, assegnato da una commissione, formata da docenti universitari e critici di filosofia bruniana, anche stranieri.
Il secondo Certame Internazionale Bruniano è organizzato a cura del Comune di Nola e della Fondazione “G. Bruno”.
La prova richiedeva l'analisi testuale di due brani, tratti da "Cabala del cavallo Pegaseo" e "Cantus Circeus" di G. Bruno, per sviluppare in particolare il tema della funzione operativa della mano e della responsabilità civile e sociale dell'uomo. L'alunno ha messo in evidenza l'importanza della "mano" per l'uomo, che, tra tutti gli “animali” è essere superiore, poiché è l'unico capace di finalizzarne l'uso ad egregie imprese; ha collegato il pensiero bruniano con quello dei filosofi rinascimentali (L. B. Alberti) e dei filosofi prodromici alla rivoluzione scientifica, come Bacone, che aveva sostenuto l'importanza della scienza "lucifera et fructifera" e della tecnica, attuazione pratica delle teorie scientifiche. Contestualmente, ha evidenziato l'importanza che assume, nella concezione filosofica del tempo, la pubblicazione delle risultanze scientifiche e magiche, in quanto la ricerca è valida solo se vi è collaborazione tra filosofi e scienziati. Inoltre, il concorrente ha sottolineato la modernità di G. Bruno, consistente nella critica all'aristotelismo, tipica dei naturalisti a lui contemporanei, e, soprattutto, nell'intuizione dell'idea di progresso, mettendo in evidenza la personalità contraddittoria e complessa del filosofo, ribelle ad ogni conformismo, ad ogni dogma, ad ogni cristallizzazione, amante della natura e della progettualità dell'uomo.
Ma questi, da soggetto promotore del progresso è diventato oggi oggetto della operazione tecnica. Il progresso, infatti, ci ha condotto al punto che l'uomo può controllare la propria stessa evoluzione. Il prezzo? Far dipendere l'esistenza e l'essenza delle generazioni future dalle decisioni della tecnica di oggi. Il mondo umano si è così trasformato in una costruzione artificiale. Il valore di riferimento? Il profitto, il potere, la razionalità formale. Oggi è svanito il sogno del dominio sulla natura, di baconiana memoria; è l'uomo stesso nelle mani di un potere che egli stesso ha attivato e legittimato: la tecnologia, che, con la complessità dei suoi apparati e dei suoi procedimenti ,si è costituita in una sorta di potere autonomo, che si sottrae al controllo dell'uomo stesso.
Da qui la necessità che l'uomo recuperi la direzione responsabile del progresso; da qui la necessità che i giovani ne siano consapevoli.
Giovanna Musolino