Il gabbiano Jonathan trova “casa” a Molfetta
Dall'emisfero australe, arrivato in Puglia. Ebn: ormai stanziale, “stranezza ambientale” senza spiegazione
MOLFETTA - In un primo momento si è pensato ad un animale ferito o in stato confusionale che dall’emisfero australe – naturale dimora della specie – si fosse spinto fino al Mediterraneo. Oggi, a distanza di quasi tre anni dal primo avvistamento, si è capito che il Gabbiano testagrigia ha eletto scientemente a propria dimora la Puglia, e più precisamente il porto di Molfetta. Dall’inverno del 2012 l’uccello, che normalmente vive nell’emisfero sud del pianeta, sotto la linea dell’Equatore tra Ecuador, Brasile ed Argentina, in Sud Africa e fino alle coste del Madagascar è stato avvistato regolarmente nel porto della cittadina pugliese e nella vicina Bisceglie. L’animale, il cui nome latino è Chroicocephalus cirrocephaus, normalmente abita acque e ambienti oceanici che offrono condizioni ben diverse dalla provincia barese.
Dopo la scoperta ad opera del birdwatcher Cristiano Liuzzi, si è ipotizzato che quest’individuo - ribattezzato Jonathan - ?si fosse perso nel Mediterraneo, probabilmente seguendo la migrazione dei Gabbiani comuni con cui si associa. Molti “accidentali” (animali che vengono trovati in ambienti lontani dal loro normale habitat) lo fanno: trovandosi persi in aree geografiche che non conoscono, si mischiano a specie simili. Capita a volte, che questi individui siano malati o abbiano “perso letteralmente la bussola”, non trovando condizioni di habitat idonee, la maggior parte degli “accidentali deperisce e muore in aree sconosciute.
Diversamente, il Gabbiano pugliese sembra godere del posto in cui è arrivato: arriva con i Gabbiani comuni, mangia sulle barche da pesca che tornano in porto e si sposta assieme ad essi. “Si pensava? appunto che li seguisse anche nella loro migrazione estiva o che magari, fosse capace di tornarsene a casa sua, facendosi migliaia di chilometri? - dice Luciano Ruggieri, presidente di EBN Italia, l’associazione dei birdwatchers italiani -? Improbabile ma non impossibile, visto che molti uccelli migrano tra Europa e Africa ogni anno. Invece no”.
Il Gabbiano testagrigia negli ultimi due anni, è stato visto anche d’estate a Molfetta. Un amore per la città pugliese che per il momento ancora non ha una spiegazione scientifica. “E’ singolare – ?spiega Ruggieri ?– che una specie che nidifica così distante dall’Europa, sia già arrivata in Mediterraneo, ma ancora più strano che vi si sia adattata”.
Nemmeno il suo comportamento nei confronti dei suoi simili, ci permette di scoprire maggiori segreti: il Gabbiano testagrigia segue i Gabbiani comuni ma non ha interazioni con loro specifiche. “Li segue, ci mangia assieme ma poi sembra sapere di essere differente – prosegue Angelo Nitti, che lo osserva da tempo – non lo abbiamo mai visto cercare la compagnia dei Gabbiani comuni, neanche nella stagione riproduttiva”.