Il commercio punta alla qualità
In vista della creazione della “Città della Moda”
Miglioramento della qualità dei servizi offerti e rafforzamento del rapporto diretto con il cliente. Sono queste le parole d'ordine dalle quali i commercianti molfettesi intendono ripartire per fronteggiare la concorrenza sempre più agguerrita della grande distribuzione.
Del presente e del futuro del settore commerciale a Molfetta si è parlato in un convegno ("Commercio di prossimità... quale futuro?") organizzato dall'associazione Molfetta Shopping e tenutosi domenica 29 settembre. Esso ha visto la partecipazione di un nutrito gruppo di commercianti cittadini oltre che del sindaco, Tommaso Minervini e dell'assessore al commercio, Antonio Ancona.
Molte le questioni affrontate nel corso degli interventi e del dibattito, anche se il tema caldo era uno solo: il rilancio e la valorizzazione del settore anche in vista dell'insediamento nel territorio comunale della ormai famosa “Città della moda” e forse anche di un ipermercato della catena Auchan.
La discussione è stata introdotta da una breve relazione sul marketing e le tecniche di vendita tenuta dalla dott.sa Fiorella Lepore e dalla presentazione di una indagine di mercato sul commercio di prossimità a Molfetta realizzata dalla dott.sa Elisa Capozzi e dalla dott.ssa Grazia Liddi durante il mese di dicembre 2001.
Davvero tanti gli spunti offerti dalla ricerca che ha puntato ad analizzare le aspettative e gli atteggiamenti dei clienti ma anche il modo di porsi dei commercianti e del personale addetto alle vendite. Gli acquirenti lamentano soprattutto prezzi eccessivi (il 52% degli intervistati) ma anche scarsa cortesia (l'11%) e l'incapacità di consigliare chi acquista da parte dei commercianti (il 7%). Gli intervistati dicono di scegliere i piccoli negozi cittadini anziché i circuiti della grande distribuzione solo perché i primi risultano più vicini alla loro abitazione(il 37% degli intervistati), un dato che non può non preoccupare in vista delle possibili scelte future dell'amministrazione comunale. Anche sul versante dei venditori i risultati dello studio non sono certo confortanti: vetrine statiche e incapaci di emozionare i passanti, scaffali obsoleti, prezzi non esposti, ambienti fuori moda e poco illuminati ma soprattutto incapacità di farsi percepire dagli acquirenti come veri e propri consulenti. “Bisogna - ha concluso la dott.sa Capozzi - fornire ai clienti solo quei servizi che essi percepiscono come qualificanti evitando di puntare su facilitazioni che non interessano e che fanno solo lievitare i prezzi ”.
“Emerge, quindi, la necessità - secondo Michele Palombella, presidente della Molfetta Shopping - di migliorare e modernizzare la gestione economica e finanziaria degli esercizi commerciali al fine di proporre un prezzo più contenuto come pure è assolutamente indispensabile cominciare a considerare il personale di vendita come una risorsa importante da valorizzare e formare adeguatamente”. Nel suo breve intervento Palombella ha anche spronato l'amministrazione comunale a considerare con più attenzione i bisogni della categoria che, secondo una stima approssimativa, permette di mantenersi a circa 10mila cittadini molfettesi.
Il futuro insediamento in città della “Città della moda” e la conseguente necessità di rafforzare l'offerta commerciale nel centro urbano sono stati i temi al centro dell'intervento dell'assessore Ancona: “tutti i commercianti - ha detto- devono capire la necessità di investire anche fuori del proprio negozio al fine di migliorare l'aspetto e la gradevolezza delle aree della città nelle quali sono situati gli esercizi commerciali”. Dopo queste considerazioni l'assessore è entrato nel vivo dei problemi connessi al prossimo insediamento della “Città della moda” precisando che questo importante polo della grande distribuzione produrrà, oltre che un importante flusso di visitatori in città, anche circa ottocento nuovi posti di lavoro che avranno evidenti ripercussioni sui consumi all'interno del circuito commerciale urbano.
La questione delle isole pedonali e delle loro ricadute sulle attività commerciali è stata, invece, al centro dell'intervento del sindaco che, chiudendo il convegno, ha detto di non riuscire a capire perché i commercianti ritengano le aree chiuse al traffico un ostacolo alla loro attività commerciale.
L'immagine del settore commerciale della nostra città che viene fuori dal convegno è sicuramente molto articolata: emerge la volontà, da parte di alcuni esercenti, di capire e assecondare le aspettative e le esigenze dei clienti ma si evidenziano anche profonde divisioni all'interno della categoria e l'incapacità da parte di quest'ultima di creare un fronte unico in grado di confrontarsi in modo pienamente autorevole con gli amministratori comunali.
Francesco Dell'Olio