Il centro-sinistra insiste: il consigliere indagato si dimetta
MOLFETTA – 8.5.2003
Il centro-sinistra, la “Margherita” in particolare, torna sulla vicenda del sexy-gate e del consigliere indagato per chiederne la sospensione “per restituire dignità al consiglio comunale”.
“Lo aveva denunciato senza mezzi termini – dice il comunicato della Margherita -, durante il dibattito pubblico di domenica 4 maggio all'Odeon, Nino Sallustio, consigliere comunale della Margherita il “degrado politico e morale senza precedenti, con annessi favoritismi e aumento di poltrone, di questa maggioranza di centrodestra, che non vuole controlli e gestisce tutto da sola a colpi di maggioranza e di alzate di mano in consiglio comunale, incapace persino di un confronto dialettico con l'opposizione.”
“Si assiste sempre più – aveva incalzato Sallustio - all'imbarbarimento della politica, alle risse continue in consiglio comunale tra esponenti politici dei partiti della maggioranza per spartirsi prebende a spese dei cittadini (il riferimento è alla recente rissa tra i consiglieri di AN, Giancola e Di Molfetta, i quali sostenevano due candidati diversi al consiglio di amministrazione della Multiservizi); non ultima arriva la vicenda di un consigliere comunale di Forza Italia coinvolto in una squallida vicenda di molestie, che sta gettando discredito su tutto il consiglio.”
Puntualmente, è arrivata la conferma già nella riunione di Consiglio di lunedì 5 maggio, convocata per l'approvazione del nuovo regolamento dell'assise. I consiglieri di centro sinistra avevano chiesto la parola per “fatto grave” sulla vicenda dell'esponente della maggioranza coinvolto nello scandalo che sta dilagando in città. Analoga richiesta era stata formulata nella precedente seduta, ma la maggioranza l'aveva elusa, rinviando ogni cosa alla riunione dei capigruppo, che naturalmente non c'è mai stata.
L'opposizione è stata quindi costretta a tornare sulla richiesta di auto-sospensione del consigliere “chiacchierato” fino a quando la sua posizione giudiziaria non si fosse chiarita. La maggioranza ha imposto, con un immotivato riferimento alle norme regolamentari del Consiglio, di affrontare l'argomento a porte chiuse. Il pubblico è stato fatto così uscire. Dopo alcuni minuti, i consiglieri di opposizione hanno abbandonato l'aula perché sarebbe stato loro impedito, anche a porte chiuse, di poter affrontare seriamente l'argomento.
Da segnalare l'assenza del sindaco Tommaso Minervini, che conferma la sua convinzione, ormai palese, che queste riunioni di Consiglio rappresentino solo una perdita di tempo.
L'immagine che le istituzioni offrono alla città è ormai a livelli di guardia molto preoccupanti. Siamo al disgusto per lo squallore di questo ceto politico. Il disprezzo che questi signori hanno per la cosa pubblica, per le regole comuni e per la democrazia è alle stelle. E di fronte a tutto questo, il sindaco che fa? Diserta, “non perde tempo”.
Condividiamo quanto scrive il direttore di Quindici, Felice de Sanctis: “Non se ne può proprio più di assistere a questa situazione squallida di scontri, risse, accaparramento di poltrone, dittatura della maggioranza, mancato rispetto delle istituzioni gettate ormai nel fango. Non si può, con la connivenza della peggiore destra che governa Molfetta, gettare alle ortiche la democrazia. Ci mancava solo il sexygate, e ora c'è anche quello.”
Facciamo nostro l'appello, con cui Sallustio chiuse l'intervento di domenica scorsa all'Odeon – conclude il comunicato -: a tutti i cittadini alla partecipazione, a tutti i democratici sinceri, per evitare che il degrado superi ogni limite, mettendo a rischio perfino le regole democratiche”.