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I propositi del buon cittadino
15 luglio 2016

In ascensore saluterò senza contemplare le mie scarpe. Non parcheggerò in seconda fila, né su un passò carrabile, né sul marciapiede. Cederò col sorriso il posto a sedere ad un anziano e lo lascerò passare sulle strisce pedonali anche se lui ha il rosso. Apprezzerò quelli che ci rappresentano e usano il potere con “sobrietà, giustizia e pietà”, come diceva Don Tonino Bello, a favore dei cittadini e non per interessi o ripicche personali. Così adempiono le proprie funzioni “con disciplina e onore” come dice la nostra Costituzione all’art. 54. Sorriderò ai giovani che parleranno con la gente e non solo col telefonino, e agli adulti che guarderanno la strada e i volti dei passanti anziché solo il telefonino. Incoraggerò chi non imbratta la strada, i muri e la nostra campagna e chi getta i rifiuti nei cassonetti della differenziata e non per terra. Dirò all’idraulico o all’artigiano di farmi la fattura, anche se “dovrò pagare l’IVA” e al commerciante “dai non dimenticare lo scontrino”. Ammirerò tutti quelli che pensano che non ci sono diritti senza doveri. E alla fine potrò guardarmi allo specchio senza aver nulla da rimproverarmi, e non perderò mai la speranza in una città e in un mondo migliore.

Autore: Mauro Binetti
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