Recupero Password
I porti regionali potranno fare da soli, aprendo ai privati Varato il Piano regionale dei trasporti, novità per il sistema portuale
15 novembre 2002

La Regione Puglia ha varato il Piano regionale dei trasporti, che ridisegna il sistema del trasporto aereo, stradale ferroviario e portuale, individuando il ruolo, specificità, finalità e potenzialità delle singole strutture e sulla base di ciò incanalare le risorse economiche per progettare e finanziare le opere necessarie. Per il sistema portuale, il Piano definisce, pur riconoscendo a tutti un ruolo commerciale generale, le specificità dei tre porti di interesse nazionale ed internazionale. In particolare Taranto come porto industriale per il comparto siderurgico, petrolifero e cementifero, Bari quale terminale essenzialmente croceristico e Brindisi come porto per i mercantili Ro-Ro (navi che attraccano di poppa come i traghetti) e scalo Multi- Purpose (container, industriale e di servizio). Per i porti di interesse regionale (Molfetta, Manfredonia, Barletta, Monopoli, Otranto e Gallipoli), le potenzialità di sviluppo dovranno essere rapportate ai ruoli specifici che svolgono attualmente a servizio del sistema produttivo e logistico locale o che potranno avere nell'ambito dei porti di riferimenti, nel caso di Molfetta, Bari. Inoltre è specificato che nella valutazione delle potenzialità di sviluppo si dovranno tenere conto di parametri significativi analizzati in specifici studi di fattibilità, prima dell'attivazione delle successive fasi di progettazione, finanziamento e realizzazione di opere. I parametri indicati dal Piano sono: situazione infrastrutturale (spazi operativi, sostenibilità e rapporto con gli ambiti urbani, caratteristiche degli accosti, collegamenti stradali e ferroviari, insediamenti industriali e terziario), logistica (attrezzature per movimentazione merci, sistemi di controllo del traffico marittimo, tecnologie di informazione e comunicazione a sostegno dello sviluppo dei traffici, commerciale (potenzialità verificate di acquisizione ed espansione dei traffici, concorrenzialità con i porti vicini) e finanziaria (coinvolgimento di risorse private, sostenibilità economica, amministrativa e gestionale delle iniziative). Il punto di novità e di svolta per i porti regionali è il parametro finanziario. In pratica per Molfetta due sono le alternative: una gestione diretta del settore mercantile del porto con la costituzione di una società mista tra privati e Comune in grado di raggiungere obiettivi di redditività e utili, oppure dipendere dall'Autorità portuale del porto di Bari, nell'ambito del Sistema portuale di Bari. La scelta più appropriata potrebbe essere la prima, per le prospettive di sviluppo legate alle previste opere di ampliamento, ma molto dipenderà dalla capacità finanziaria che i soggetti interessati potranno mettere in campo. Un dato è certo: nel Piano non vi è traccia dell'ammontare delle risorse disponibili porti minori, che rischiano così di rimanere marginali e sottoutilizzati. F.d. R.
Nominativo
Email
Messaggio
Non verranno pubblicati commenti che:
  • Contengono offese di qualunque tipo
  • Sono contrari alle norme imperative dell’ordine pubblico e del buon costume
  • Contengono affermazioni non provate e/o non provabili e pertanto inattendibili
  • Contengono messaggi non pertinenti all’articolo al quale si riferiscono
  • Contengono messaggi pubblicitari
""
Quindici OnLine - Tutti i diritti riservati. Copyright © 1997 - 2025
Editore Associazione Culturale "Via Piazza" - Viale Pio XI, 11/A5 - 70056 Molfetta (BA) - P.IVA 04710470727 - ISSN 2612-758X
powered by PC Planet