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I nuovi distributori d'acqua a Molfetta e il pasticcio del cambio delle card
27 aprile 2016
MOLFETTA
- L’installazione a Molfetta, avvenuta tempo fa, di ben due distributori di acqua – dalla rete AQP – opportunamente “filtrata” e, per chi lo desiderasse, anche gassata e refrigerata, fu salutata con relativo favore dalla Cittadinanza. I vantaggi erano indubbi:
Un litro di acqua emunto dalla struttura costa solo 5 €cent; una bottiglia di acqua minerale in commercio costa, al litro, ben di più.
Un altro vantaggio non da poco, riviene dal fatto che si evita di produrre scarti inquinantissimi, ancorché riciclabili: la plastica delle bottiglie.
Infine, dopo un breve periodo di rodaggio, fu messa in vendita, perfino una
card ricaricabile,
al prezzo “una tantum” di 10,00 € e con una
carica
pari a 200 litri di acqua – corrispondenti totalmente al valore d’acquisto della carta. La comodità, indubbia della combinazione, consiste nel fatto che non si è costretti a ricordarsi di dotarsi di monete di 5, 10 o più €cent, quando si va per spillare acqua; infine, la cosa forse più utile e
geniale:
la
ricaricabilità
della carta,
con la semplice immissione di monete, al momento dell’utilizzo!
Per moltissimo tempo, specie in periodo estivo, l’approvvigionamento necessitava di una certa programmazione: data l’affluenza di utenti, si doveva addirittura prendere l’acqua al mattino presto o alla sera tardi, se si volevano evitare le attese. Ma, era un disagio larghissimamente compensato, dalla qualità e costo dell’acqua. Addirittura, si auspicava la… necessità di potenziare i punti di prelievo. Recentemente abbiamo constatato che la Società di gestione degli impianti, ha installato – al posto dei “vecchi” – nuovi distributori con due punti di prelievo e con l’erogazione anche di acqua (filtrata) ma
leggermente
gassata. Molto apprezzata. La prima volta che abbiamo utilizzato i nuovi impianti, abbiamo constatato che
non accettavano più le ‘vecchie’ card,
sulle quali, molti utenti avevano del credito residuo. Sul punto di prelievo, non era indicato alcun modo per recuperare il credito non più utilizzabile con le vecchie carte. Oggi (26/04/2016), prelevando acqua dal distributore, notiamo la presenza di un avviso che invita, coloro che hanno del credito residuo, a recarsi, presso il punto di prelievo di via Papa Montini,
venerdì 22/04 u.s.
, dalle ore 10,00 alle ore 13,00 appunto, …”
per recuperare l’eventuale credito residuo”.
Essendo già in ‘
ritardo’
(oggi è 26/04), abbiamo contattato la Società al numero telefonico indicato. Un Incaricato ha invitato a recarsi
anche
oggi, al suddetto punto di prelievo: saremmo stati ‘
rimborsati di eventuali crediti’
residui. Per poi decidere se riacquistare o meno una nuova
card
accettata dai nuovi apparecchi ed in vendita, come le precedenti, presso alcuni punti segnalati. La proposta che ci è stata fatta – al momento dell’incontro - è quella di
acquistare, dall’Incaricato medesimo, una nuova card, ma con una ricarica di 15,00 €, al prezzo dei 10,00 € canonici.
Questo perché, dichiarava l’Incaricato, non erano in grado di leggere, in loco, il reale ammontare del residuo sulla vecchia card; allora “generosamente” ne ‘regalavano’ 5,00 €, a prescindere dal fatto che l’importo residuo fosse maggiore o minore di tale somma. Al nostro rifiuto, avremmo dovuto, se volevamo il rimborso del credito residuo, recarci presso la sede della Società, dove dispongono di lettori delle card (scadute) e quindi ottenere il reale rimborso. Sorvoliamo su altre proposte del tipo: … ‘
vengo io al domicilio, con l’apparecchio idoneo, per stabilire i reale credito!’
(sic)
.
Lamentava, l’Incaricato, la mole di lavoro in più a cui era costretta la Società, a causa di una situazione che aveva provocato la medesima Società di gestione delle apparecchiature (sostituzione degli erogatori, con altri con diversa card), a giustificazione di una mancanza (temporanea?) di idonee apparecchiature che limitassero il disagio dell’Utenza. Dichiarava che, nei giorni scorsi, erano stati affissi manifesti che descrivevano la procedura di recupero del credito eventuale. Forse siamo distratti, ma di tali manifesti non abbiamo traccia. Ma, anche se i manifesti ci fossero, non ci sembra questo un modo pratico per risolvere un problema che è solo della gestione. Non ne facciamo una questione di
quantità
(riferita al fatto che su card inutilizzabili sulle nuove postazioni, vi possa essere un credito residuo, più grande o più piccolo che sia); è una questione di
metodo!
Non si può, in un
servizio pubblico
che aveva riscosso tanto meritato successo per l’iniziativa, ricorrere a soluzioni del genere per un problema reale – ripetiamo, grande o piccolo che sia il credito – con questi metodi. Né vogliamo/possiamo qui suggerire soluzioni più idonee – non ne saremmo capaci - a limitare il disagio, soprattutto di coloro che non hanno una libertà e/o disponibilità tali da permettere loro di recarsi – ad ore predeterminate, presso un distributore, per avere il suo rimborso del residuo. Il nostro scopo è segnalare un disagio indesiderato per l’utenza, ancorché riconoscendo ed apprezzando la disponibilità del Gestore a limitarlo, ma con un sistema poco chiaro. © Riproduzione riservata
Autore:
Tommaso Gaudio
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