I Giovani Democratici di Molfetta sulla bocciatura del lodo Alfano: ringraziamo la Costituzione
MOLFETTA - I Giovani Democratici di Molfetta hanno diffuso un comunicato sulla bocciatura del lodo Alfano da parte della Corte Costituzionale.
Ecco il testo:
«Articolo 3 della Costituzione: Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.
Articolo 138 della Costituzione: Le leggi di revisione della Costituzione e le altre leggi costituzionali sono adottate da ciascuna Camera con due successive deliberazioni ad intervallo non minore di tre mesi, e sono approvate a maggioranza assoluta dei componenti di ciascuna Camera nella seconda votazione. Le leggi stesse sono sottoposte a referendum popolare quando, entro tre mesi dalla loro pubblicazione, ne facciano domanda un quinto dei membri di una Camera o cinquecentomila elettori o cinque Consigli regionali. La legge sottoposta a referendum non è promulgata, se non è approvata dalla maggioranza dei voti validi. Non si fa luogo a referendum se la legge è stata approvata nella seconda votazione da ciascuna delle Camere a maggioranza di due terzi dei suoi componenti.
Come Giovani Democratici chiediamo ai cittadini semplicemente di leggere attentamente questi due articoli della Costituzione Italiana e riflettere sulle affermazioni di Berlusconi: “la Corte Costituzionale è di sinistra”, Napolitano sapete da che parte sta e non mi interessa quello che dice – mi sento preso in giro”, “governerò per tutto il mandato anche se perderò del tempo a seguire evanescenti processi”.
Non vogliamo le dimissioni di Berlusconi ma almeno oggi possiamo dire che la legge è uguale per tutti: come è legittimo per un libero cittadino governare dopo aver partecipato e vinto delle libere e democratiche elezioni, è altrettanto legittimo che tutti i cittadini rispettino la legge e accettino ogni suo verdetto.
Oggi 7 ottobre 2009 è una data storica per la democrazia. L'incostituzionalità del Lodo Alfano è la dimostrazione che questo nostro Paese è ancora vivo, c'è una Costituzione che ci rende tutti uguali. Non finiremo mai di ringraziare i Padri Costituenti, che uscendo da periodi terribili, ci hanno regalato una splendida Carta Costituzionale; grazie al loro lavoro nel 2009 possiamo ancora avere qualche margine di speranza.
A Berlusconi chiediamo solo più rispetto per l'Italia e gli italiani, ci sono altri gravi problemi da affrontare. Siamo stufi delle sue vicende personali: prima le sue partecipazioni ai compleanni delle diciottenni, la separazione dalla moglie, poi le escort a Palazzo Grazioli, ora le sue vicende giudiziarie. Intanto i morti di Messina sono finiti in ultima pagina».