“I flop del governo a rete e le bugie del sindaco”
Comizio di Lillino Di Gioia: è l'amministratore più scellerato del dopoguerra
Ancora una volta, come spesso è accaduto nell'ultimo periodo, è stato l'attivissimo Lillino Di Gioia a contrapporsi a Tommaso Minervini e alla sua amministrazione di centrodestra.
Il sindaco ha scelto l'Odeon per un bilancio di 2 anni e mezzo di attività amministrativa? L'ing. Di Gioia, dopo 15 giorni esatti, si è presentato sullo stesso palco per smontare punto per punto le sue affermazioni, con la manifestazione pubblica del 25 gennaio, chiara negli intenti sin dal titolo: I flop del “governo a rete” e le storielle esilaranti del “sindaco più scellerato del dopoguerra”.
Introdotto da Pino de Candia, di “Politica nuova”, e da Gianni Ventrella degli “Ambientalisti”, assente invece fra i simboli e senza rappresentanti sul palco la “Democrazia Cristiana”, pure citata nel suo discorso, l'ing. Di Gioia ha ricordato come le opere che il sindaco Tommaso Minervini decanta di aver portato a termine, sono frutto del lavoro di amministrazioni passate. Non è elegante che se ne prenda la gloria solo perché ha avuto la fortuna di essere eletto giusto al momento in cui c'era solo da tagliare i nastri.
Piano regolatore stravolto
Le case, anzi le gru che dovrebbero costruire la nuova zona di espansione, semplicemente non ci sono, nonostante anche in quest'ambito Tommaso Minervini sia stato assistito dalla buona stella, trovando un Piano regolatore già approvato, senza, però, poi fare nulla di più. Anzi, il sindaco, rispetto al PRG, più che attuarlo, ha cercato di stravolgerlo, apportando varianti che avrebbero legittimato la costruzione di strutture turistiche ed alberghiere non nelle zone indicate dallo stesso Piano, ma in altre, disseminate nel territorio agricolo. Un tentativo bloccato, ha affermato Lillino Di Gioia, dalle sue diffide giudiziarie, relative soprattutto alla vicenda di “torre Mino”.
Di risultati del “governo a rete” Lillino Di Gioia ne vede pochi anche per quanto riguarda l'azione del deputato e del senatore del collegio. L'on. Amoruso “ha avuto 10 anni di tempo, dal 1994, per lasciare una sua traccia a Molfetta: un francobollo”, ha ironizzato Di Gioia, per ricordare subito dopo, però, che ben più significativa è stata la difesa che Amoruso ha saputo fare di Bisceglie, in particolare nella vicenda dell'ospedale.
Più circostanziato è stato l'attacco al sen. Azzollini, soprattutto sulla questione porto. L'ing. Di Gioia ha ricostruito ancora una volta la vicenda del Piano regolatore del porto, di cui ha rivendicato la paternità, sottolineato soprattutto come gli sbandierati 100 miliardi di finanziamento per la sua costruzione non siano ancora stati spesi, nonostante il senatore si fosse impegnato ad un loro rapido utilizzo e nonostante la Regione abbia fissati tempi precisi e stretti al Comune. “La sostanza del discorso è che quest'operazione è un pasticcio ed un grande imbroglio”, ha concluso Lillino Di Gioia.
La sanità svenduta
Il peggio, comunque, il “governo a rete” lo ha dato nella vicenda dell'ospedale: “Il sindaco Tommaso Minervini passerà alla storia per aver svenduto la sanità della città” secondo Lillino Di Gioia. Reparti soppressi, mentre non sono arrivati quelli che il piano di riordino prevedeva, e promesso alla lega del “Filo d'oro” il Preventorio, dimenticando i bisogni degli anziani della città. Tutto ciò mentre la Regione, che dovrebbe far parte del sempre citato “governo a rete”, crea nuove strutture per anziani in diverse città della provincia e firma la convenzione per 50 posti loro riservati a Bisceglie.
Comitato di salute pubblica
Insomma, tutto da sbagliato e tutto da rifare, al punto tale che si rende necessario costruire, questa la proposta lanciata dall'ing. Di Gioia in chiusura della manifestazione pubblica, un “Comitato di salute pubblica”, cui partecipino tutte le forze politiche di questa città che non condividano le scelte dell'attuale amministrazione, ma anche movimenti e cittadini insoddisfatti.
Altro obiettivo, quello di garantire con le prossime elezioni rappresentanti adeguati sia nel Consiglio provinciale sia nel Parlamento europeo. A tal fine, i movimenti che fanno capo a Lillino di Gioia, si impegnano a sostenere non meglio specificati partiti “riformisti”.
Lella Salvemini