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Ha ancora un senso celebrare l'8 marzo? CRONACA
15 aprile 2006

"La libertà delle donne è ancora fortemente condizionata dalle disuguaglianze di cui soffrono. Sono libere le donne benestanti non le altre". Henriette Moore (London School of Economy) Le altre sono la stragrande maggioranza delle donne nel mondo: Africa: 120 milioni di donne africane hanno subito e continuano a subire, fin da bambine, orrende mutilazioni sessuali, pratiche che, all'inizio del terzo millennio, non conoscono diminuzione. Dall'Afghanistan all'Algeria il fondamentalismo islamico continua ad annientare fisicamente e moralmente molte donne. Ex Jugoslavia: migliaia di donne hanno subito il trauma di una pulizia etnica esercitata soprattutto attraverso lo stupro sistematico e la deportazione. Europa orientale ed ex Unione Sovietica: centinaia di migliaia di donne l'anno vengono coinvolte in una lucrosa tratta delle bianche e costrette alla prostituzione dalla criminalità organizzata internazionale. Cina e India: le donne sono considerate socialmente inutili, soppresse o abbandonate alla nascita o addirittura prima di nascere. Per tutte queste altre l'8 marzo ha ancora un senso, se lo si volge in un momento di riflessione e di seria denuncia della vera condizione della donna nel mondo.
Autore: V. S.
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