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Guglielmo Minervini: “A Molfetta la sanità è migliore”
Incontro pubblico alle 19.30 alla Fabbrica di San Domenico per raccontare come, in questi cinque anni, l'ospedale che il centro destra voleva chiudere sia diventato un centro di riferimento
11 marzo 2010
MOLFETTA
- Pubblichiamo il comunicato del candidato Assessore Guglielmo Minervini (foto), in merito alle migliorie del nostro ospedale avvenute col governo Vendola.
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Il piano di riordino ospedaliero del centro destra, con Fitto presidente della Regione nel 2002, era costato a Molfetta la chiusura di 6 reparti: Chirurgia generale, ortopedia e traumatologia, urologia, nefrologia, centro trasfusionale e il pronto soccorso.
Dal 2005, con il cambio dell'amministrazione regionale, quella che sembrava una struttura da chiudere è diventato un centro su cui investire e a cui restituire la dignità di Presidio Ospedaliero.
Riapertura dei reparti chiusi dal centro destra, investimento in nuove apparecchiature tra cui la Tac e assunzione di personale sanitario. Con quasi 10 milioni di euro di investimento della Regione Puglia i molfettesi non scappano più dall'ospedale di Molfetta.
"Sull'Ospedale avevamo dato la nostra parola. Avevamo solennemente promesso che sarebbe stato riscattato dall'abbandono e dal degrado. Ora vogliamo restituire il rendiconto di cinque anni di lavoro silenzioso e discreto ma tenace e coerente", spiega Guglielmo Minervini, assessore alla trasparenza candidato alle prossime elezioni regionali.
I fatti, i numeri, le immagini del cambiamento avvenuto saranno raccontate in un incontro pubblico domani, venerdì 12 marzo, alle 19.30 alla Fabbrica di San Domenico.
Ad accompagnare Minervini alcune testimonianze di cittadini e operatori del settore che hanno vissuto sulla propria pelle questo cambiamento.
Cambiamento che oggi è ancora in atto. Sono in corso, infatti, i lavori di rifunzionalizzazione e adeguamento di una serie di reparti, l'istallazione di cinque nuovi ascensori e di una nuova sala operatoria. Anche di questo si parlerà nell'incontro perché: "A Molfetta la sanità è migliore".
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F.S.
11 Marzo 2010 alle ore 21:23:00
Credo veramente che l'Ospedale sia migliorato in qualità ed in quantità.Certamente non tutti sanno che le migliorie si affrontano ma in un certo senso, Molfetta con tutto il suo personale tecnico ed amministrativo e sanitario, ha fatto veramente un salto di qualità e grazie all'impegno di tutti operatori compresi.Non si tiene conto allora dell'enorme salto di qualità che l'Ospedale di Molfetta, con i suoi medici professionali ed i loro staff hanno dato alla città.Non tutti si ricordano come fosse l'Ospedale prima del 2005, sotto la gestione di Fitto, caricato a dovere a Terlizzi ed accarezzato a Molfetta, poiche' solo per mero gioco politico chiudeva dei Reparti ed allo stesso modo e con lo stesso personale li apriva all'Ospedale di Bisceglie e Corato.Una vergogna di cui anche noi Molfettesi, non hanno e non facevano nulla, una benche' minima protesta.Azzollini avallava l'operato di Fitto e di Amoruso che contava all'epoca piu' del nostro Senatore.Certamente c'e' ancora molto da fare per l'Ospedale, ma ricordare lo stato di abbandono nel 2005 fatto dal On. Fitto e' un nostro dovere, poiche' vorrei capire cosa la destra vuole proporre per il nostro Ospedale, e d'altronde lo si vedra' in campagna elettorale.Poi i singoli episodi che ogni cittadino molfettese ha, secondo me dovrebbe raccontarli a parte.Non e' bello denigrare chi attivamente partecipa a rendere l'Ospedale migliore in tutti i sensi.E dal 2005 lasciatemelo dire, davvero un grazie all'Amministrazione di Sinistra.
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fde
11 Marzo 2010 alle ore 20:58:00
Quando si parla di sanità gli amministratori giustamente si preoccupanp dell'efficienza delle strutture. Chi invece ha vissuto l'esperinza diretta si sofferma sul rapporto tra il personale medico e paramedico e i pazienti. Purtroppo su questo capitolo, molto soggettivo, nenache il Padreterno potrebbe fare molto, figurarsi il personale politico. Comunque il nosocomio di Molfetta, forse non è ancora un presidio di eccellenza, ma è sucuramente molto di più di un semplice poliambulatorio di 5 anni fa. I soldi sono stati spesi e si stanno ancora spendendo.
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tommaso gaudio
11 Marzo 2010 alle ore 17:33:00
La missione del SERVIZIO PUBBLICO è, per definizione "servizio pubblico". Deve badare essenzialmente al PUBBLICO e quindi non può o deve focalizzarsi in interessi particolari. Le giuste lamentele di fatti non positivi dovrebbero essere inquadrate in uno scenario di pubblica utilità, dove ci possono essere, e certamente ci sono, situazioni insoddisfacenti per alcuni. Pur comprendendo il disappunto di chi non percepisce questo, perché passato da un'esperienza non positiva, io sostengo che deve sempre prevalere l'interesse generale: cosa che ahimé non sempre si verifica. L'assistenza sanitaria è una cosa molto complessa. Facciamo tutti uno sforzo per "restringere", se possibile il nostro orizzonte, in favore magari di quello di altri Utenti. Forse così "gratificheremmo" di più gli Addetti e forse farebbero meglio ed in modo più creativo.
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MICHELOZZO
11 Marzo 2010 alle ore 16:51:00
L'ospedale di Molfetta ha sempre avuto i suoi pro e contro esistenziali; la chiusura programmata dall'ex governatore Fitto non era altro che il solito patto di scelleratezza clientelare e basta. Parlare oggi di centro di riferimento ospedaliero per efficenza e modernità mi sembra un pò eccessivo. Avete mai usufruito dei servizi di questa struttura ospedaliera? Avete saggiato la preparazione di tutti gli operatori sanitari, medici compresi? E che dire della direzione sanitaria e del suo staff. Cose dell'altro mondo. Io posso parlarne per l'esperienza avuta durante l'ultimo periodo di vita di mio suocero, avvenuto l'anno scorso. Mi rammarica il pensiero che molti medicici che operano in questa struttura hanno la mia stessa età e a mio avviso avrebbero dovuto essere l'esempio di modernità che avanza. Invece non sono altro che i conservatori delle cattive abitudini radicate da sempre in questo ospedale. L'unica lancia che posso spezzare a favore di questa struttura è quella del personale infermieristico di recente assunzione che si è dimostrato, anche se in quantità sempre più ridotta, sempre disponibile e attento alle richieste dei ricoverati. MEDITA, GUGLIELMO MINERVINI.......MEDITA!!!!!!
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Io disattento?
11 Marzo 2010 alle ore 14:16:00
Finchè esisteranno i sacchi, ci saranno sempre mani dentro. Ciò non togli che, nonostante tutto quello che dite e si dice, l'ospedale di Molfetta è veramente un punto di riferimento in tutta la provincia: attrezzature tecniche e professionalità. Poi, a cercare il pelo nell'uovo, tante cose vanno e saranno corrette in avvenire, sempre se per politica maldestra, si remi contro. Non "distruggiamo" quelle poche cose che vanno.
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lettore attento
11 Marzo 2010 alle ore 13:57:00
@attento a non gustare troppo il fumo...prima di formulare giudizi andrò a sentire cosa avranno da dire!
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Gustavo Lacanna
11 Marzo 2010 alle ore 12:18:00
E' migliore il nostro ospedale? Ma quanta gente è stata pescata con le mani nel sacco? Dove vive chi scrive queste parole?
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roberto la grasta
11 Marzo 2010 alle ore 11:09:00
Non sono daccordo. Mio padre è gravemente malato ed è rimasto solo. Mi vergogno a scrivere ciò che abbiamo subito presso il ns. nosocomio. Io almeno mi vergogno. Non posso scrivere nomi ma un grazie di cuore a chi ci sta accanto lo devo. Grazie di cuore al dr. G.S. che è costantemente accanto alla mia famiglia. Il malato terminale va assistito. Il malato terminale è un uomo e non un oggetto nel dimenticatoio. roberto la grasta
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