Marco Bonini ha presentato il suo nuovo libro al Ghigno di Molfetta
De Marco, Bonini, Solarino
MOLFETTA - “Se mi manchi è più bello”: il nuovo libro di Marco Bonini, pubblicato da Ribalta Edizioni, è stato presentato alla Libreria “Il Ghigno”, domenica 12 gennaio, dall’attore, regista e scrittore stesso, accompagnato da Valeria Solarino.
Gli artisti sono stati i protagonisti del primo appuntamento letterario per la dodicesima edizione invernale di “Storie Italiane”, il primo festival di letteratura a Molfetta. L’interazione letteraria è stata a cura della professoressa Isa de Marco.
“Brevi storie per colmare la distanza”: quest’ultima la protagonista, che a volte mette in difficoltà anche le relazioni più solide, ma necessaria per Lucrezia, una donna affermata nel mondo del lavoro, che la porta ad essere sempre in viaggio, lontano da Marta, sua figlia, e da Luca, suo marito. Lucrezia cerca di accorciare questa distanza con delle storie raccontate dall’altra parte di un telefono, legate alla sua famiglia e in generale alla storia della città di Firenze, che la sera accompagnano dolcemente la bambina nel mondo dei sogni.
Ed è proprio attraverso queste storie che questa mamma protagonista si interroga su cosa sia giusto raccontare ad una bambina, su ciò che di più brutto accade nel mondo: dalle guerre, alle violenze, dalle disuguaglianze alle ingiustizie.
“Io come attore, -commenta all’evento Bonini- provo ad immedesimarmi nei ruoli che interpreto, questa volta ho voluto provare ad immedesimarmi nel ruolo di questa mamma-lavoratrice che va a pescare queste storie nella sua memoria storica, le quali catturano l’attenzione della figlia, interessata al passato al quale è legata, non solo a quello dei suoi parenti, ma anche a quello dell’intera comunità a cui appartiene, quel passato di cui parla un’altra grande donna, Elsa Morante, che ci ha insegnato che la storia di ognuno di noi va a braccetto con la Storia con la S maiuscola”.
Un romanzo poliedrico, che non si lascia sfuggire nessun tema, partendo da un avvenimento che segna negativamente la storia di Firenze come il bombardamento della stazione di Campo di Marte, avvenuto il 25 settembre 1943 ad opera di uno stormo di Wellington inglesi, causando la perdita di centinaia di vite civili e pesanti devastazioni nelle zone adiacenti la ferrovia, attraversando la storia della protagonista, passando per analisi delle sue scelte di vita legate alla volontà di scappare da Firenze e lasciarsi il suo passato alle spalle per andare “Altrove” (questo il nome di una delle storie presenti nel libro), fino ad arrivare ad un altro evento strettamente legato alla sua città natale e alla dinastia che l’ha governata per circa tre secoli, legato ad Anna Maria Luisa de Medici e il suo celebre “Patto di Famiglia” stipulato con la dinastia successiva, che portò l’ultima dei Medici a consegnare al nuovo Granduca Francesco Stefano di Lorena tutte le opere d’arte raccolte dai Medici a patto che le stesse rimanessero per sempre legate a Firenze e allo Stato di Toscana “per ornamento dello Stato, per utilità del pubblico e per attirare l’attenzione dei forestieri”.
“Ho deciso di porre l’attenzione su questo patto stipulato tra le due dinastie -continua l’autore nella presentazione- per celebrare la concezione della pubblica azione di questa donna così importante per Firenze, una percezione molto più alta di quella concepita oggi, in una società dove tutto viene reso pubblico, a partire da ciò che mangiamo a colazione, pranzo e cena fin ad arrivare ai nostri segreti più intimi. Ciò di cui non ci rendiamo conto è che i nostri post sui social e, ad esempio il David di Michelangelo, sono entrambi atti pubblici, ma con una rilevanza pubblica diversa”.
La distanza, filo conduttore della storia, porta la protagonista a mettere in dubbio scelte di vita che l’hanno portata a stare lontano dalla figlia, sarà quest’ultima a rassicurarla, perché in qualsiasi tipo di legame, se si è sicuri dei propri sentimenti, se il legame stesso è forte e curato, se non si viene consumati dal dubbio dell’abbandono, allora la nostalgia non solo non metterà in difficoltà questo legame, ma lo arricchirà, perché l’attesa di rivedere la persona che tanto ci manca sarà un’attesa dolce e valorizzante, che non farà altro che rendere ancora più emozionante il momento in cui ci si rincontrerà.
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Autore: Sara Mitoli