“Grazie, comandante della nave Palladio”
Salvataggio Cunegonda: la riconoscenza della città e dei naufraghi
E' passato circa un mese dal tragico naufragio del peschereccio “Cunegonda” che, grazie al solerte intervento del comandante del traghetto “Palladio”, non ha provocato altri morti in una città, la nostra, in cui le tragedie del mare sono diventate una macabra tradizione.
In una bella serata di marzo la marineria molfettese, i naufraghi con le loro famiglie e l'intera città rappresentata dalle massime autorità politiche hanno voluto tributare un affettuoso ringraziamento a tutti coloro che si sono adoperati per restituire alla vita quegli uomini di mare così coraggiosi.
Il sindaco della città, Tommaso Minervini, ha avuto parole di grande apprezzamento per tutti gli attori di questa importante azione di salvataggio, primo fra tutti, il comandante della nave Palladio che, trovandosi nelle vicinanze dell'area della tragedia, non ha esitato a manovrare verso la zona in cui le zattere di salvataggio occupate dai naufraghi erano in balia delle onde.
Contestualmente al sentito ringraziamento di tutti i presenti è arrivata, per il comandante, una targa del Comune e un dipinto raffigurante la città di Molfetta, dono della associazione degli armatori. Infine il decano dei consiglieri comunali Nunzio Fiorentini ha proposto di conferire a questo valoroso e tenace uomo di mare la cittadinanza onoraria al fine di testimoniare il profondo debito di riconoscenza che Molfetta sente di avere verso di lui.
Assieme al comandante del Palladio (nella foto, l'armatore del Cunegonda, D'Ercole, racconta la sua avventura, alla presenza del direttore dell'Assopesca, Farinola) sono stati ringraziati anche il capitano di vascello della Valle della direzione marittima di Bari, che ha coordinato da terra le operazioni di soccorso e il comandante Frisone della capitaneria di porto di Molfetta.
Assieme ai dovuti ringraziamenti la serata è stata utile per dibattere, seppur brevemente, dei problemi di una categoria, quella dei piccoli armatori e degli uomini di mare, che è ormai stanca di convivere giornalmente col rischio. In particolare il ritiro del decreto che, all'indomani della tragedia del “Cunegonda”, aveva abolito il divieto di pesca nei giorni festivi pare aver lasciato il lavoratori dei motopescherecci nella tragica situazione di dover lavorare anche in condizioni meteorologiche difficili pur di mandare avanti il sogno di tutta una vita.
A conclusione dell'incontro il sindaco di Molfetta ha voluto rimarcare la grande lezione di comportamento che il comandante e l'equipaggio del Palladio hanno dato a tutti noi: non hanno esitato un attimo ad accorrere verso altri uomini che si trovavano in una drammatica situazione di difficoltà. Una lezione che un po' tutti dovremmo imparare ad applicare non solo in mare ma anche sulla terra ferma.
Francesco Dell'Olio