Giochi di potere dietro i tagli agli ospedali
Se qualcuno mi chiedesse da cosa si misura la civiltà di un Paese, risponderei certamente che è la risultanza di quanto il Governo di questo paese spende per la formazione, la salute, il benessere dei cittadini. Dove benessere sta per "stare bene", vivere serenamente e con quante meno angosce possibile. Bene, fin qua, mi direte, siamo tutti d'accordo. E invece qualcuno pare non pensarla così e considera il benessere come ricchezza, capacità di spesa, quantità di beni di lusso acquistati.
L'amarezza che mi assale in questi giorni è veramente tanta: mi chiedo, da un anno madre di una bambina, dove potrò recarmi per le consulenze mediche se non all'Ospedale "M. Sarcone" di Terlizzi, dove personale esperto e disponibile come il Dott. F. Spadavecchia, la Dott.ssa Lomangino hanno visitato la nostra piccolina anche all'ora di pranzo di un giorno festivo.
Chiunque abbia avuto bambini sa quanto ci si sente sicuri con una struttura ospedaliera che offre il servizio di pronto soccorso di pediatria... Avendo partorito in questo ospedale, continuo a rivolgermi al reparto di ginecologia per consulenze e mi chiedo come farei senza l'assistenza del Dott. Gragnaniello, che ad un anno dal parto ricorda ancora tutti i dettagli del caso... Mi chiedo se é corretto nei confronti di noi cittadini prendere una decisione così radicale, senza neanche chiedere un parere...
Viene spontaneo chiedersi quali siano i criteri di scelta dei reparti da chiudere, perché non mi sembrano molto logici. Reparti strutturalmente ben tenuti, che dispongono di macchinari funzionanti, frequentati da un altissimo numero di pazienti che si esprimono favorevolmente sulla qualità dell'assistenza, come quelli di Pediatria e Ginecologia dell'Ospedale "M. Sarcone" di Terlizzi, chiusi in favore di ospedali fatiscenti, sconosciuti, come quello di Bisceglie, che avrebbe serie difficoltà ad accogliere lo stesso numero di assistiti.
E cosa ne sarà di equipe mediche che operano insieme da anni le quali, in virtù della conoscenza e del reciproco rispetto delle professionalità, sono in grado di affrontare rapidamente e con altissime probabilità di successo anche casi gravi? Smembrate, divise, rimescolate... Così noi, poveri pazienti, ci troveremo ad essere curati da gruppi di personale medico e paramedico i cui componenti non si conoscono neanche!
Si parla di tagli alla spesa pubblica tra i motivi di questa scelta, ma sfido chiunque a dimostrare che i reparti sopra citati abbiano un bilancio in perdita, se si considera l'alta qualità del servizio offerto ai cittadini locali e dei comuni limitrofi che quotidianamente vi si rivolgono.
E' evidente che si vogliono celare i giochi di potere che hanno determinato tutto questo e che sembrano avere a cuore solo interessi clientelari, molto lontani dal "ben essere" dei cittadini...
Patrizia Roselli
Alla notizia dei tagli all'ospedale dedichiamo molto spazio in questo numero e alcune risposte ai suoi interrogativi può trovarle anche nell'editoriale. Brevemente posso dirle che i criteri di scelta sono solo apparentemente legati alla razionalizzazione della spesa, ma in realtà, come dimostra la penalizzazione dell'ospedale di Terlizzi, sono legati a motivi politico-clientelari. Molfetta e Terlizzi non hanno santi in Paradiso e sono costretti a subire tagli. Il centro-destra ha sbandierato il rinnovamento, il liberismo e simili, ma in realtà tutte queste promesse si stanno rivelando solo slogan elettorali. Questi amministratori stanno facendo peggio della Prima Repubblica, con l'aggravante di non avere nemmeno le competenze di chi li ha preceduti. Come rimediare? Non farsi tentare dalle sirene al momento del voto.