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Festival del mare, estate molfettese per chi si accontenta
15 settembre 2005

Si è conclusa con “Buonasera buonasera” di Pino e Claudio Insegno la V edizione del “Festival del Mare”, che ha avuto luogo nel Parco di Ponente dal 31 luglio al 24 agosto, sotto la direzione artistica del regista Giovanni De Feudis. Gli ormai usuali (un bagno di modestia non nuocerebbe) proclami di apertura traggono conferma dal considerevole successo di pubblico riscontrato, con il teatro che più volte ha registrato il lusinghiero risultato del tutto esaurito. Permangono tuttavia delle perplessità sul sistema organizzativo, che ha denotato evidenti falle. In primo luogo la gestione della vendita dei biglietti. Per ben due volte su quattro serate seguite, ho dovuto, con malcelato disappunto, constatare che il mio posto era stato venduto anche ad altre persone. Non è ammissibile che il consumatore, dopo aver comperato il biglietto con notevole anticipo, non debba godere della certezza di fruire della postazione magari accuratamente, e previamente, scelta. Questi disagi si sono verificati con una certa frequenza, specie la sera della Compañia Antonio Marquez, uno dei picchi per l'alto afflusso di spettatori. Continuiamo a nutrire riserve sul sistema delle gratuità; non convince nemmeno la formula dell'abbonamento. Il risparmio di 50 centesimi rispetto a chi acquista il biglietto singolo pare risibile. Veniamo all'aspetto artistico. Disattende un po' le attese “La dodicesima notte” per la regia di Andrea Buscemi. Nel primo tempo il ritmo langue, molto più coinvolgente la seconda parte dello spettacolo. Oreste Lionello, pur nella sua indiscutibile e consolidata verve, sembra ammiccare troppo a certe imitazioni del Bagaglino; la Caldonazzo pecca vagamente di affettazione, ma la sua prova appare nel complesso apprezzabile. Si ha l'impressione che il maggior carisma appartenga agli interpreti meno 'strombazzati' del gruppo. Particolarmente suggestivo il momento dell'agnizione tra Viola e Sebastiano. Punta di diamante della programmazione resta lo splendido “Concerto fotogramma” di Nicola Piovani, cui va (forse incautamente, a rassegna non ancora ultimata) il Premio del V Festival del Mare. Un San Lorenzo di grande impatto emotivo, suggellato dalla magia del premio Oscar al pianoforte, dalla grazia di Norma Martelli (voce recitante), dalla trascinante energia dei cantanti e dell'orchestra. Rivivono le atmosfere struggenti de “La vita è bella”, le alchimie fantastiche dell'“Intervista” di Federico Fellini, il senso di melanconica sconfitta de “La messa è finita” di Nanni Moretti. L'incanto della musica giunge al colmo della fascinazione nell'esecuzione de “L'amore delle tre melarance”. Sulle parole di Vincenzo Cerami, ispirate alla fiaba di Carlo Gozzi, rifiorisce la leggenda del principe ipocondriaco e di Fata Morgana; straordinario l'intreccio delle voci, specialmente al momento dell'alternarsi tra lingua e vernacolo. Gradevole lo spettacolo di flamenco di Antonio Marquez, con la prima parte consacrata al “Cappello a tre punte” (l'intreccio è basato sulle insidie di un signorotto ai danni di una coppia di giovani amanti) e la seconda, suadente ed emozionante, dominata dall'assolo di Marquez sul 'Bolero' di Ravel. All'insegna delle gag su cinema e televisione il musical “Buonasera buonasera” di Pino e Claudio Insegno. Preziose le esibizioni canore dei Baraonna; spassosi alcuni sketch (la rassegna di tipologie di morti improvvise cui dà vita il sedicente docente Al Dilà o la lunga tirata di Insegno sulle differenze vita-cinema nella delicata esperienza 'rimorchio'), altri sfruttano il doppio senso come facile salvacondotto per la risata. Una stagione interessante, ma non ritengo condivisibili i reiterati riferimenti alla maggiore qualità rispetto allo scorso anno. Eccezion fatta per Piovani, non sembra che il balletto di Prokof'ev (felice connubio di eleganza e passionalità), l'omaggio della Mazzamauro ad Anna Magnani (un po' sottovalutato, anche dal pubblico), il “Tango delle ore piccole”, “La mandragola” e “Le vespe” avessero granché da invidiare alla più recente programmazione. Si parla già di una quinta edizione del Festival. Ci auguriamo si faccia tesoro delle manifestazioni precedenti, allo scopo di potenziare ciò che di buono in esse la kermesse ha offerto. E non replicarne gli errori... Gianni Antonio Palumbo gianni.palumbo@quindici-molfetta.it
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